Reggio Calabria, 27 ago. (Apcom) – Gli atti relativi all’attentato contro l’abitazione del procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, saranno da questa mattina a disposizione della Procura di Catanzaro, competente ad indagare su fatti che riguardano i magistrati reggini.
La Procura di Reggio Calabria ha disposto in via d’urgenza i primi atti eseguiti dal magistrato di turno presso la Dda reggina competente per territorio ed è in attesa dell’informativa da parte della Squadra mobile che conduce le indagini. Una volta che l’informativa sarà giunta ai pm di Reggio Calabria, nella mattinata di oggi sarà trasmessa ai colleghi di Catanzaro.
Tra magistrati ed investigatori delle due Procure, comunque, i contatti sono in corso già dalla notte scorsa subito dopo l’esplosione dell’ordigno. Lo stesso Procuratore capo della dda catanzarese Antonio Vincenzo Lombardo nella giornata di ieri aveva raggiunto la città dello stretto per rendersi conto di persona della gravità della situazione. Ufficialmente il Procuratore Lombardo era sceso a Reggio per testimoniare la sua vicinanza e solidarietà al collega Salvatore Di Landro, ma quasi certamente il titolare della procura del capoluogo calabrese, si è fatto un’idea su quanto accaduto incontrando anche gli inquirenti e gli investigatori che si stanno occupando della bomba sotto il portone del pg reggino.
“Un atto gravissimo anche perché viene rivolto a un magistrato che già in passato ha subito un’intimidazione simile”, ha commentato ha caldo Lombardo che poi ha anche aggiunto: “Il questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona, era impossibilitato a lasciare la città dello stretto e sono sceso io stesso a Reggio, sono stato sul luogo dell’esplosione, ho incontrato il procuratore generale e mi sono recato anche in questura. Naturalmente – ha continuato Lombardo – il tutto è avvenuto informalmente, perché ancora come Procura non siamo stati investiti formalmente della questione, ma abbiamo solo ricevuto la notizia”.
La Procura di Catanzaro sta gia’ indagando sulle due precedenti intimidazioni ai danni di Di Landro: la bomba fatta esplodere il 3 gennaio scorso davanti al portone della Procura generale e la manomissione del pneumatico dell’auto di servizio del magistrato. Al momento per i due episodi non ci sono stati provvedimenti. I magistrati catanzaresi stanno anche indagando su altre intimidazioni compiute ai danni di magistrati reggini. Tutte le pratiche che riguardano i magistrati reggini sono affidati al coordinamento dell’aggiunto catanzarese Salvatore Murone.
fmc
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