Nome Donato, cognome Disabato. Anno di nascita 1990, segni particolari due: gran voglia di dannarsi l’anima sul rettangolo verde ed essere stato l’autore del gol che ha colorato di gloria la domenica appena andata agli archivi della Pro Patria.
Un suo calcio di rigore ha permesso ai biancocelesti di mandare definitivamente al tappeto il temibile Seregno.
Che le luci della ribalta si accendano su di lui, appartiene al novero del logico. E le idee le ha ben disegnate in testa non soltanto quando si tratta di tirare fendenti sottoforma di reti agli avversari di turno, ma anche quando si tratta di scattare una fotografia sulla disamina della partita. «Per me anche nei precedenti incontri in cui abbiamo perso abbiamo fatto la nostra partita – spiega – poi siamo stati penalizzati da alcuni episodi e siamo andati sotto mentre stavamo giocando meglio noi,
anche questa volta con la differenza che stavolta abbiamo ribaltato il risultato a nostro favore». Questione di modulo con cui Bonazzi ha deciso di scendere in campo? Sì, anche di quello ma, se la torta stavolta è uscita cotta a puntino, l’ingrediente principe ha in aggiunta un altro nome e cognome: «Più che il modulo – spiega infatti ancora il matchwinner di domenica – ha contato sicuramente la mentalità con cui siamo scesi in campo, lottavamo su ogni pallone, eravamo determinati, c’eravamo e si vedeva, abbiamo meritato di vincere; e a mio avviso avremmo meritato anche nelle altre partite, poi è chiaro che se ci sono alcuni episodi purtroppo il calcio è fatto anche di questo».
L’elemento fondamentale da cui ripartire, dice a chiare lettere, è l’autografo di una vittoria che è riuscito con il suo inchiostro a cancellare la precedente, fastidiosa doppia firma di due stop. E adesso lui, Disabato, è intenzionato a non perdere il vizio di regalare giornate storte ai portieri che gli capiteranno a tiro e a obbligarli il più possibile a raccogliere la sfera oltre la linea bianca della loro porta.
Nel forziere ne ha messi già due e ai suoi piedi ha riservato un imperativo chiaro: vietato fermarsi e perdere le buone abitudini. Roberto Bonazzi ha osservato, apprezzato e sicuramente tra i suoi pensieri sarà anche albergata la seguente conclusione: questo Disabato può essere una miniera d’oro.
I biancocelesti si apprestano a tirare a lucido le forze in vista dell’impegno in trasferta sul terreno dei bergamaschi della Grumellese che hanno due punti in meno di Santic e compagni.
La strada maestra da seguire è stata tracciata contro il Seregno. Vietata ogni deviazione da essa.