LAVENA PONTE TRESA È di nuovo emergenza clandestini ai confini tra Varesotto, Comasco e Canton Ticino. Con un’impennata dei soggiorni illegali scoperti dalle guardie di confine e l’aumento delle quote di nuove entrate in Svizzera registrate proprio dall’area di frontiera italiana.
La conferma arriva dagli ultimi dati diffusi dalle forze dell’ordine elvetiche. Solo nelle scorse quattro settimane, infatti, sono stati 360 i clandestini individuati e la maggior parte di loro ha chiesto subito asilo. Vengono fermate, in media, 12 persone al giorno: tutti cittadini stranieri che arrivano in Ticino illegalmente. Molti altri, è questo il sospetto, riescono invece a eludere i controlli e si muovono nel Cantone, oppure proseguono nel loro viaggio della speranza verso il nord della Svizzera o il nord Europa.
«Circa il 90% dei clandestini che tentano di entrare in Svizzera da sud, lo fanno utilizzando il treno dalla Lombardia – spiegano dal corpo delle guardie di confine della regione IV di Lugano – E i binari della linea ferroviaria Milano-Chiasso distano pochi metri dal centro di registrazione e procedura di Chiasso. Non meno a rischio è la Luino-Bellinzona».
Gli altri, invece, scelgono i valichi non presidiati e le frontiere verdi. Zone montuose, dove il confine, immerso nei boschi, non è altro che una riga immaginaria o una rete comoda da scavalcare. Ma non solo. Perché, pur di lasciare l’Italia e cercare fortuna altrove, si falsificano anche i permessi di soggiorno temporanei. Fenomeno, questo, particolarmente preoccupante, con cui autorità e forze dell’ordine elvetiche si trovano a fare i conti dall’estate.
I flussi dell’immigrazione irregolare dall’Italia al Ticino restano sempre degli osservati speciali, con i riflettori sempre accesi. Si assiste in queste settimane a un vero e proprio boom di documenti falsi o falsificati. Nell’ultimo anno i controlli sono riusciti a smascherare in media almeno un passaporto contraffatto al giorno. I protagonisti sono sempre i soliti: stranieri, anche profughi, che acquistano un documento fasullo chissà dove e tentano di entrare su suolo elvetico passando proprio dall’Italia. Nel solo mese di giugno le guardie di confine ticinesi hanno scoperto una cinquantina di falsificazioni. In luglio e agosto le cifre erano sullo stesso piano.
Tra i passaporti e le carte d’identità più falsificate ci sono, del resto, quelle provenienti dall’Europa dell’est, dall’Asia e dall’Africa. Molti, però, sono anche i permessi di soggiorno italiani. Ovvia, così, la reazione politica. Portata avanti nelle scorse settimane proprio da quella Lega dei Ticinesi che ha alle spalle una lunga storia di provocazioni ai danni di stranieri e frontalieri italiani, non ultima la proposta di costruire un muro al confine tra Varesotto, Comasco e Canton Ticino.
L’ultima interrogazione al Consiglio di Stato porta così la firma del deputato Stefano Fraschina: «Per chiedere azioni drastiche e urgenti per limitare o scongiurare la problematica dei soggiorni illegali, visto che – sottolinea – spesso e volentieri, con l’aumento dell’arrivo sul nostro territorio di clandestini, provenienti nella maggior parte dei casi dal nord Africa, si registra un aumento dei fenomeni criminosi».
s.bartolini
© riproduzione riservata