«È una piazza stupenda. Ora prepariamoci a rivincere Varese». In piazza Monte Grappa l’incoronazione del nuovo leader . È il “vecchio Capo” in persona, , a passare il testimone al nuovo “Capitano” nella città che è stata la “culla” del Carroccio: «Salvini se la cava bene. E io non farò mai niente che possa dividere la Lega». Dalla piazza leghista parte il monito agli alleati per le amministrative: «Accordi sì, ma sui nostri patti e sui nostri programmi» afferma Salvini. «Stasera ho messo la camicia bianca, e non la felpa, perché a Varese siete più eleganti che a Milano». Così il segretario federale scherza sulla Città Giardino, che rimane strategica anche se forse non più così centrale come una volta nello scacchiere della “nuova Lega” del Capitano.
Erano un migliaio in piazza Monte Grappa per l’attesissimo comizio del segretario federale, che ha chiuso la tregiorni di “Festival delle Idee” organizzata dalla sezione cittadina guidata da . A sorpresa, a fare da “spalla” a Matteo Salvini è arrivato anche il “Senatur” Umberto Bossi, che ha abbracciato il suo successore all’arrivo in piazza, prima di scaldare la platea sul palco mentre il più giovane leader si concedeva ai selfie dei suoi scatenati fans. «Salvini?
Se la cava bene, fa quel che può» parola del “vecchio Capo”, che arringa le folle da par suo parlando di uno «Stato che continua a tagliare i fondi agli enti locali» e dei «lombardi che non si spaventano». Sul palco il passaggio del testimone, con “il Matteo” che, con la sua marcia in più, accarezza “l’Umberto”, già dall’inizio del suo comizio: «L’ha già detto l’Umberto, il primo ladro in Italia si chiama Stato. Uno Stato di polizia fiscale, per cui via Equitalia e via i limiti al contante, altrimenti da Varese i soldi vanno in Svizzera».
E ancora, quando si parla di immigrazione: «L’Umberto insegna, le leggi per regolamentarla si possono fare». Ma anche quando, parlando della Lega che cresce nei consensi, un militante sotto il palco gli grida «è merito tuo», e Salvini risponde prontamente: «No, non è merito mio. Per prima cosa è merito dell’Umberto che ha cominciato questa avventura, poi è merito dei militanti e di tutti quei varesini che dicono “cià, a sto giro proviamoci”». A votare Lega, si intende. La piazza varesina è calda, anche se forse non così gremita come qualcuno si sarebbe potuto aspettare. Ma è lo stesso Salvini a far notare che rispetto agli anni degli scandali e delle divisioni, il clima è cambiato: «Un po’ di tempo fa in piazza Monte Grappa saremmo stati in 200 o 300». «Invece guardate qua. Dal palco questa piazza è stupenda» fa notare il Capitano, aggiungendo che «una piazza come questa ci dice che siamo nel giusto». Ma alla vigilia delle amministrative, e in un’occasione voluta dalla segreteria cittadina proprio per lanciare la campagna elettorale per la riconquista di Palazzo Estense, ci si aspetta che il leader detti la linea. E il segretario federale non delude le aspettative. «A Varese, Busto Arsizio e Gallarate, se si va d’accordo, siamo disponibili ad allearci – sottolinea Salvini, che a Gallarate aveva discusso approfonditamente di questi temi con il segretario provinciale – ma se c’è un pezzo di Forza Italia che alla mattina, invece di preoccuparsi di Renzi, si preoccupa di quello che fanno la Lega e Salvini, pensiamoci bene».
Nemmeno troppo velato il riferimento alle parole dette il giorno prima da(«Salvini parla alla pancia»), che al “Matteo giusto” non sono andate proprio giù, ma anche, in ambito locale, alle continue stoccate dell’europarlamentare forzista . Così, in vista delle amministrative così come a livello nazionale, «siamo pronti a discutere con tutti, ma si va avanti ai nostri patti, sui nostri programmi, per quel che è utile fare a Varese e in Italia». Insomma, «patti chiari – ammonisce Salvini – alleanze sì, marmellate no». Anche se, in vista della primavera, dubbi non ce ne sono, come già predica: «Prepariamoci a rivincere a Varese, Busto Arsizio e Gallarate» afferma il leader leghista. Si finisce con una standing ovation e con il Matteo braccia in alto insieme all’Umberto, prima del “Và Pensiero” sul palco. L’incoronazione è completata. «Adesso lasciatemi andare a mangiare la pizza con mio figlio».