Bossi tira un pugno alla crisi “La Lega è in buona salute”

VARESE S’era presentato in piena notte, qualche mese fa, come usa fare il Capo quando vuol dare un «buffetto» ai suoi. Aveva suonato il campanello dello stabile di due piani che s’affaccia su via Battaglia di San Martino, a Cuveglio – comune che, con i suoi 3400 abitanti, è un po’ la “capitale della Valcuvia” – e s’era annunciato: «Sono Bossi». E, all’ipotizzabile caduta dalla sedia dell’interlocutore, aveva scandito la parola d’ordine: «Padania Libera».
Il ministro delle riforme e leader del Carroccio,

Umberto Bossi, l’aveva vista ancora nel bozzolo la nuova sede del Carroccio, quella che ieri pomeriggio ha battezzato con tutte le più rodate liturgie padane a due ore dall’attesissimo intervento chiarificatore del presidente della Camera Gianfranco Fini (online dalle 19 sull’affaire Montecarlo) e a quattro giorni dall’altro discorso, quello con cui il presidente del Consiglio dovrà dimostrare in parlamento d’avere ancora la maggioranza per governare. Il Senatur scandisce subito le linee del suo pensiero, che è soprattutto una radiografia del movimento: «La Lega è in buona salute», perché «ci sono tanti ragazzi giovani» e questo «dimostra che vincerà». Chiarito il concetto della solidità interna – fondata sui pilastri di sempre (Rosi Mauro, Marco Reguzzoni, Francesco Speroni e Giancarlo Giorgetti) e sulle leve future (in testa il secondogenito nato dall’unione con Manuela Marrone, RobertoLibertà) – e assicurata la tenuta della stella polare («il federalismo l’abbiamo messo in cassaforte, quindi va avanti per la sua strada»), il leader s’è concesso all’attualità.
E l’attualità è tutta proiettata sull’appuntamento di mercoledì 29 settembre: Fini voterà i cinque punti di Berlusconi o sarà divorzio definitivo tra i due cofondatori? «Li c’è un problema ma non ve lo dico altrimenti la sinistra farà di tutto perché accada: la sinistra aiuta disperatamente Fini, si vede». Nessun commento sul discorso – iniziato proprio nel momento in cui il Senatur è salito sull’auto con destinazione Alessandria – ma una riflessione politica, quella sì: «Berlusconi sa se ci sono i numeri (quelli per continuare a governare, ndr). E se ce li ha è inutile che venga in aula a fare troppi casini». Il Senatur s’aspetta piuttosto che il premier «faccia un bel discorso, un discorso credibile, sensato, tranquillo». La Lega, i suoi parlamentari, li garantirà. Bossi replica poi all’appello della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e alla richiesta di rendere più competitivo il Paese: «Facile parlare, questo è un Paese dove molti parlano e pochi sanno come fare. I Governo ha dimostrato di sapere un po’ come fare, è già qualcosa in un Paese pieno di parlatori e predicatori».
Poi, è la festa a tener banco. Nei locali ricavati al primo piano di un immobile dove il Carroccio ha come vicini di casa la BTicino, un’autoscuola e un autosalone, manca solo il prete (come nota l’Umberto) al taglio della maxi torna dedicata al Senatur («w Bossi»). I big ci sono e ci sono anche il sindaco Giorgio Piccolo insieme al suo vice, Giuseppe Arturi (alla testa di una lista civica che, pur avendo battuto la Lega, mantiene un buon rapporto con il movimento). Il Capo sorseggia Coca Cola e tira pugni per testare la forza dei suoi: «Roberto Cota ne ha presi tanti» dei pugni dell’Umberto, s’è rafforzato «ed è diventato presidente del Piemonte». Reguzzoni confessa di reggerne tre, Giorgetti anche di più: «Sono un buon incassatore».
Sara Bartolini

s.bartolini

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