È stata smantellata nelle ultime ore dai carabinieri della stazione di Sesto Calende, coordinati dai colleghi della compagnia di Gallarate, la baby gang che da tempo stava imperversando a Sesto terrorizzando giovani e commercianti della città con rapine, piccoli furti, violenze, minacce e continue intimidazioni.
Un clima di costante preoccupazione. Ma grazie all’intervento dei militari, su disposizione della Procura di Busto Arsizio, la banda è stata neutralizzata. Si tratta di nove persone, di età compresa tra i 18 e i 23 anni, sei italiani (di cui una donna di 18 anni), due albanesi e un peruviano (ritenuto il capo della gang) che negli ultimi tempi si sono resi responsabili di episodi di violenza e prevaricazione.
Cinque sono stati arrestati (sottoposti ai domiciliari), gli altri quattro individui sono stati sottoposti a divieto di dimora nel Comune di Sesto Calende. Per tutti è scattata l’accusa di associazione a delinquere. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri sono diverse le vicende incresciose delle quali si sono macchiati negli ultimi tempi. Tra le più odiose ce ne sono almeno un paio: alcuni mesi fa se la presero con un giovane di 30 anni, affetto da disturbi fisici e mentali, umiliato, deriso, maltrattato e picchiato che riportò lesioni guaribili in venti giorni. La storia fece il giro della città inorridendo cittadini e istituzioni. Evidentemente non ancora paghi delle loro azioni di recente si sono accaniti contro un uomo di 43 anni, picchiandolo e insultandolo per via della sua omosessualità. Lo hanno aggredito, animati da odio omofobo, incuranti del fatto che fosse anche portatore di handicap.
Sono solo gli episodi più gravi di un sequenza lunga che negli ultimi tempi aveva suscitato indignazione ma anche preoccupazione in riva al Ticino. Ma i carabinieri hanno continuato a investigare sulla gang che nel frattempo non si era mai fermata proseguendo con furtarelli, minacce e rapine di cellulari ai danni dei più giovani. Secondo le indagini il peruviano di Sesto, 23 anni leader del gruppo, utilizzava i suoi gregari creando un clima di costante intimidazione: i complici, che avevano uniformato anche il loro abbigliamento, hanno commesso reati contro la persona, contro il patrimonio e contro le forze dell’ordine.
In più di una circostanza, infatti, i carabinieri, durante i loro interventi, erano stati oltraggiati. In moltissime occasioni avevano anche creato disturbo alla quiete pubblica con schiamazzi , in conseguenza dello stato di ebbrezza che spesso li caratterizzava. Tanto da molestare e disturbare a più riprese i commercianti della città e gli stessi passanti impegnati a passeggiare tra le vie di Sesto
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