CASTELLANZA Quarantaseienne arrestato per maltrattamenti in famiglia: i carabinieri l’hanno fermato mentre picchiava l’anziana madre. Il fatto è avvenuto nella tarda serata di sabato a Castellanza. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa la cui attenzione è stata richiamata dalle forti grida d’aiuto della vittima. La donna, 75 anni, urlava disperatamente mentre il figlio, si è scoperto più tardi, la stava colpendo violentemente con calci e pugni.
Sono stati momenti di grande apprensione. Subito dopo la chiamata dei vicini, allarmati, sul posto sono arrivate due pattuglie dei carabinieri di Castellanza che hanno trovato la donna con ecchimosi e lividi in diverse parti del corpo e il figlio ancora acceso dalla rabbia. La settantacinquenne è stata subito soccorsa e accompagnata alla Mater Domini di Castellanza, dove è stata presa in cura dai medici e tenuta in osservazione per qualche ora prima di essere dimessa. Il quarantaseienne, invece, è stato fermato in attesa di raccogliere la testimonianza della madre che, inizialmente, pare non volesse sporgere denuncia. A carico del castellanzese il pm di turno, Valentina Margio, ha disposto l’arresto: l’uomo è stato accompagnato in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ora dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti.
Ignote le cause scatenanti del diverbio. Il quarantaseienne, già noto alle forze dell’ordine, non sarebbe comunque nuovo a questi pericolosi eccessi d’ira. A scatenare la sua furia potrebbe essere stato il rifiuto della madre a fornire al figlio denaro contante. A fronte di una risposta negativa, l’uomo avrebbe reagito alzando le mani con forza. L’anziana, a quel punto, incapace di fronteggiare la forza fisica del suo aggressore non ha potuto fare altro che subire gridando aiuto. I militari hanno raccolto anche le testimonianze dei vicini di casa. Se dal passato del quarantaseienne emergeranno altri episodi di violenza a carico dell’anziana la sua posizione si aggraverà ulteriormente. Nei prossimi giorni il castellanzese comparirà davanti al gip per l’udienza di convalida. Sarà poi il giudice per le indagini preliminari a decidere quale misura adottare nei confronti del figlio ingrato.
Simona Carnaghi
f.tonghini
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