– L’avrebbe picchiata in più occasioni, minacciandola di morte e umiliandola in diverse circostanza. Sul banco degli imputati, in tribunale a Monza, è finito un uomo originario di Gallarate, Francesco B., classe 1960, trasferitosi da qualche tempo nella provincia di Monza Brianza. Per un certo periodo ha vissuto, infatti, con la ex moglie a Sulbiate.
I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2010 e il 2012. L’uomo, difeso dall’avvocato Mario Corbellini del Foro di Lodi, deve rispondere davanti al giudice Marta Pollicino, (la Procura è rappresentata dal Vice Procuratore Onorario, Paola Suglia) di atti persecutori. «Perchè – scrive la Procura di Monza – con reiterati atti di vessazione psicologica, con continue aggressioni fisiche, in particolare colpendola molte volte sul viso e sul corpo, afferrandola per i capelli, le ha provocato in diverse circostanze lesioni personali».
Nello specifico il 13 luglio del 2012 era stata picchiata riportando ferite alla testa giudicate guaribili in 15 giorni. Il 22 maggio del 2012 riportò nuove escoriazioni e contusioni per la cui guarigione erano stati riconosciuti 15 giorni di prognosi. Altri quindici giorni di prognosi la notte della vigilia di Natale del 2011 per un brutto trauma al gomito destro. In questo quadro di violenza fisica non sarebbero mancate le minacce: «Ti faccio vedere io – avrebbe detto l’ex coniuge – conosco albanesi che per soldi sono disposti a gambizzare e ad ammazzare chiunque. Che bruci tutti, che bruci anche la casa, i tuoi bruceranno vivi».
Il 27 luglio del 2012 la violenza dell’imputato si sarebbe accanita anche contro un vicino di casa: secondo la ricostruzione lo avrebbe colpito, strattonato, provocandogli lesioni giudicate guaribili in sei giorni (trauma del rachide cervicale e della mano destra).
Una situazione terribile, che con il trascorrere del tempo sarebbe diventata sempre più complicata. Una quotidianità fatta di violenza, intimidazioni, offese e tante botte. Fino a quando la signora ha deciso di denunciare l’accaduto avviando le indagini da parte dei carabinieri.
La fase dibattimentale è entrata già nel vivo. Nelle prossime settimane si torna in udienza in attesa della sentenza.