Rio de Janeiro, 1 nov. (Apcom) – Urne chiuse in Brasile, dove 136 milioni di persone hanno scelto il successore del presidente Lula. Nel ballottaggio tra Dilma Rousseff, candidata del Partido dos Trabalhadores (Pt), e José Serra, candidato del Partido da Social Democracia Brasileira (Psdb), l’erede di Lula appare nettamente favorita.
Secondo gli ultimi sondaggi, Dilma – come semplicemente è
chiamata dai brasiliani – avrebbe 12 punti di vantaggio
sull’avversario; un margine ampio, che ha fatto dire all’ex
ministro di Lula, prima di votare, di “attendere con fiducia i
risultati del voto”. Al primo turno, aveva ottenuto quasi il 47%
delle preferenze.
Dilma sarebbe la prima donna a guidare il Paese, che conta 193 milioni di abitanti ed è ormai l’ottava potenza economica mondiale. Padre bulgaro e madre brasiliana, è cresciuta in un ambiente agiato e borghese, partecipando poi alla lotta armata contro la dittatura militare. Serra, invece, è di origini italiane: ex governatore dello Stato di San Paolo e già sindaco della capitale paulista, deputato, senatore e ministro, aveva già provato a diventare presidente otto anni fa, quando fu sconfitto al ballottaggio da Lula.
Pca
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