Rio de Janeiro, 6 feb. (Ap) – Entusiasmo, ma anche polemiche in Brasile per la Shirley Temple della samba, una bambina di appena sette anni che dovrebbe danzare nelle parate del carnevale di Rio: la piccola Julia Lira infatti è stata nominata ‘raihna de bateria’ (reginetta delle percussioni) della banda Unidos do Viradouro.
Il fatto è che il ruolo ricoperto dalla piccola Julia è normalmente riservato a procaci ballerine che spesso hanno subito più chirurgie plastiche al seno dei compleanni della danzatrice-bambina. Il caso è finito sotto la lente dei tribunali, e un giudice sta considerando se bloccare la partecipazione della reginetta, dopo che il Consiglio nazionale per la difesa dei bambini ha gridato allo scandalo.
Ma il padre di Julia – che è anche il presidente della banda Viradouro – sostiene che non ci sono ragioni per impedire l’esibizione della piccola: “Qualsiasi uomo che provi alcun tipo di eccitamento guardando una bambina di sette anni dovrebbe andare da un medico”, ha detto Marco Lira, secondo cui la figlia “ha la vocazione di essere una regina di percussioni” e “mostra grande serietà quando va sul palco”.
Il problema però resta, perché lo sfruttamento sessuale è una piaga che ogni anno colpisce migliaia di bambini in Brasile. Permettere a Julia di essere una reginetta “favorirebbe l’immagine dei bambini come oggetti sessuali nella società brasiliana”, spiega Carlos Nicodemos, direttore del Consiglio nazionale per la difesa dei bambini. “Non si può ammettere che una bambina di sette anni ricopra un ruolo che ha un forte focus sessuale nel carnevale”, aggiunge Nicodemos. Il ruolo delle ‘rainhas de bateria’ del carnevale di Rio è infatti quello di ‘muse sexy’, ispiratrici dell’erotismo nelle danze che affondano le radici in antiche tradizioni afro-americane. Anche se le reginette tendono a non esibirsi in topless – come accade con altre participanti delle sfilate – i loro costumi sono comunque un inno alla sensualità più provocatoria.
Il gruppo Viradouro, uno dei 12 a contendersi il titolo di vincitore del ‘Carnaval’, già in passato è stato al centro di polemiche: nel 2008 un giudice proibì l’uso di una ballerina vestita da Hitler su un gommone, circondata da persone nude che rappresentavano le vittime dell’Olocausto.
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