Brasile; Sfilate di San Paolo anti-razziste: minimo 10% di neri


Rio de Janeiro, 21 mag. (Apcom)
– Dalla prossima edizione di giugno le sfilate del San Paolo Fashion Week, il più importante evento della moda brasiliana, dovranno vedere sulle passerelle almeno il 10% di modelli e modelle afro-brasiliani.
Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘Estado de Sao Paulo’, ieri è stato siglato un accordo con la società  che gestisce la settimana della moda, Luminosidade Marketing, dopo l’inchiesta svolta dal Gruppo speciale per l’inclusione sociale (Gaeis) del Pubblico ministero della città che aveva rilevato la scarsissima presenza nell’evento di modelli neri o indigeni rispetto ai ‘bianchi’.

Il ‘Termine di condotta’ siglato ieri e voluto dalla promotrice di giustizia Debora Kelly Affonso introduce dunque le quote per gli afro-discendenti anche nella moda, come già accade per il sistema scolastico universitario del Paese, dove le università sono obbligate a riservare posti per i neri.

Le sanzioni sono severe: le griffe che non si adegueranno alla nuova disposizione rischiano una multa fino a 250 mila Reais (circa 90mila euro). In caso d’inadempienza, dovranno giustificare in anticipo e per iscritto i motivi.

Alcuni esponenti del settore giudicano la decisione positiva.
Il giornale cita l’opinione di Helder Dias, capo dell’agenzia HDA Models, secondo cui “il preconcetto nella moda è sfacciato”. L’impresario, che ha 250 modelli neri nel suo catalogo, afferma che “in nove anni di vita dell’agenzia la frase che più ho sentito ripetermi è che il modello (nero, ndr) non corrisponde al profilo e non rappresenta il cliente”.

Secondo alcune modelle citate dal giornale, per i neri ci sono più difficoltà a lavorare in Brasile che in Cina o in Italia, dove la bellezza nera sarebbe più valorizzata che in patria.
Non mancano le voci contrarie. Citato dal portale di notizie IG, il manager di modelli Eli Hadid, capo dell’agenzia Mega, afferma che “accusare la Fashion Week di razzismo è un assurdo. La stilista Gloria Coelho sostiene che “il sistema della quota può interferire con il lavoro dello stilista”.

Ari

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