San Paolo, 6 ott. (Ap) – Tutto per un vestito troppo corto. Un’università brasiliana dovrà risarcire con oltre 20.000 dollari una studentessa, espulsa perché indossava un mini-abito di color rosa shocking, contrario “alla dignità e alla moralità accademica”.
Lo ha deciso il giudice Rodrigo Gorga Campos: l’università privata ‘Bandeirante’ di Sao Bernardo do Campo, nello Stato di San Paolo, dovrà versare un risarcimento di 40.000 reais (23.800 dollari) a Geisy Arruda, studentessa ventunenne di Turismo.
L’università aveva preso quella decisione perché la ragazza non rispettava “i principi etici, la dignità e la moralità accademica” indossando “abiti inadeguati e provocanti”.
La notizia dell’espulsione, avvenuta un anno fa, aveva fatto il giro del mondo rendendo celebre la ragazza, che ha partecipato a dibattiti televisivi e a un reality show. Geisy, non contenta, ha anche lanciato una sua linea di abbigliamento, ‘Rosa Divino’. E pensare che l’università, il giorno dopo, alle prime proteste, aveva deciso di tornare sui suoi passi. Ma ormai era troppo tardi: Geisy era già diventata un ‘mostro’ televisivo, non aveva certo il tempo per tornare in aula.
Pca
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