Rimettere a nuovo l’area delle stazioni è un grande progetto, che può incidere positivamente su Varese. E va dato merito alla giunta di essere riuscita ad intercettare i fondi del bando. Certo, se volessimo essere maliziosi, verrebbe da dire che era una partita vinta in partenza, dal momento che il governo che ha approvato il progetto presentato era il governo Renzi, dello stesso colore politico di questa amministrazione. Al contrario, quando si rimprovera l’immobilismo alla precedente amministrazione,
bisognerebbe tenere anche a mente che Attilio Fontana venne rieletto nel 2011, e pochi mesi dopo non avrebbe più avuto come interlocutore un governo nazionale di centrodestra, ma il governo tecnico di Mario Monti, non supportato, dalla Lega Nord, fino al 2013. E quindi governi con il centrosinistra come “azionista” di maggioranza, che hanno “massacrato” economicamente gli enti locali. Questa la situazione in cui Fontana ha dovuto governare. Non è andata meglio nemmeno durante il suo primo mandato, dal 2006 al 2011, periodo che ha coinciso non solo con lo scoppio della crisi economica globale, ma con il depauperamento degli enti locali, iniziato già prima del 2008.
Per inciso, Fontana non ebbe timore di contestare lo stesso governo Berlusconi sulla questione dei tagli, quando era alla guida di Anci Lombardia, rischiando in prima persona ripercussioni politiche, dal momento che criticava le azioni di un governo del suo stesso colore politico. Un sindaco che ha difeso gli interessi dei cittadini, prima di quelli della sua coalizione. Cosa rara di questi tempi. Cosa rara, in fondo, forse da sempre.
Torniamo al progetto di riqualificazione delle stazioni: se dopo la firma tutto procederà per il meglio, sarà un grande risultato per la città. Purtroppo, non basterà rimettere il comparto delle stazioni a nuovo per eliminare una tipologia di degrado sociale e non solo, che è sempre più diffusa nelle città italiane, Varese compresa, ed è legata a due fenomeni: impoverimento della popolazione italiana e immigrazione senza regole. Bene che vada, il degrado verrà spostato. E si creeranno nuove sacche di disagio ai margini della nuova area riqualificata. Del resto, qui siamo oltre i poteri dei singoli Comuni. E che i sindaci non abbiano sufficienti poteri per risolvere queste situazioni negative nello scorso mandato gli amministratori di centrodestra continuavano a ripeterlo. Adesso non se ne parla più.
L’unica cosa in cui possiamo sperare è che il futuro ci riservi un governo nazionale con gli attributi con cui può tentare di modificare questa situazione.