Brebbia, la rabbia dei testimoni «Se lo avessimo preso noi…»

«Tutto quello che possiamo dire è che è un bene che l’abbiano preso quel testa di coccodrillo».

Così Maurizio B. commenta, trattenendosi a fatica nel linguaggio, la cattura del presunto pirata che se l’è data a gambe dopo aver tirato sotto e trascinato Alby per circa 20 metri, lasciandolo ferito sull’asfalto. Ma c’è chi condanna la fuga anche in modo più rabbioso, «perché se lo avessimo preso noi non so cosa gli avremmo fatto».

A dare una svolta alle indagini pare sia stato un vigile di Travedona, che ha avuto la prontezza di tirar giù la targa della Ford Focus che procedeva con il vetro rotto. Da lì è stato un susseguirsi di fatti, uno dietro l’altro, accaduti troppo velocemente per essere messi insieme con ordine. C’è chi racconta di aver visto un’auto dei carabinieri bruciare un semaforo rosso.

E poi il rincorrersi di voci, fino alla conferma della cattura del proprietario del mezzo: un albanese. Questi si sarebbe difeso dicendo che non era lui alla guida del mezzo. Gli inquirenti in queste ore stanno interrogando i testimoni per capire se qualcuno ha visto chi fosse alla guida dell’auto pirata. Ma la condanna da parte del paese è già arrivata, più veloce della legge: «chiunque sia stato, che adesso lo mettano dentro, perché ha tentato un omicidio».

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