BRENTA Egidio Simonetto, il motociclista morto ieri pomeriggio sulla statale 394 a Brenta, aveva 61 anni, era in pensione da qualche mese dopo che per diversi anni aveva lavorato di operaio specializzato all’Agusta Westland di Vergiate.
La notizia della sua scomparsa, avvenuta su una statale ad alto rischio, in pochi minuti ha fatto il giro di Brenta, paese nel quale viveva, lasciando tutti senza parole. Una comunità addolorata e incredula. Davanti alla casa della famiglia di Egidio c’è un via vai di amici e parenti. «Siamo corsi qui appena l’abbiamo saputo – dice la cognata – è un fatto terribile. C’è la macchina della moglie parcheggiata qui davanti ma in casa non c’è
nessuno, probabilmente sono all’obitorio. Egidio era una brava persona, da pochissimo era in pensione: ora che avrebbe voluto godersi un momento di riposo è accaduta questa disgrazia. Proprio ora che voleva riposarsi in pensione dopo una vita di lavoro». La notizia si è diffusa non solo tra i vicini di casa ma in tutto il paese. «È incredibile – raccontano in un bar di Brenta – abbiamo saputo quel che è successo. Io conoscevo il figlio, lui solo di vista. Era una persona perbene, un lavoratore: non meritava una fine così». Egidio, da quando si era sposato, si era trasferito nel Comune di Brenta. Da tempo viveva nella zona del vecchio lavatoio. Da queste parti lo conoscevano tutti, si era fatto apprezzare.
Lo conosceva anche il sindaco di Brenta, Gianpietro Ballardin. Il primo cittadino è sopraggiunto sul luogo dell’incidente non appena è venuto a conoscenza della tragedia. «Abbiamo informato la famiglia – dice il sindaco – è davvero un dramma che riempie di dolore tutto il paese. Quando succedono cose di questo genere in un Comune piccolo come Brenta prevale nei cittadini il dolore e lo smarrimento. Egidio lo conoscevano tutti. Lavorava a Vergiate all’Agusta e credo che fosse in pensione da pochissimo. Lo conoscevo, quando ci incontravamo capitava di scambiare spesso qualche battuta. Lo ricordo ancora quando molti anni fa, quando il figlio era piccolo, faceva parte di un’associazione calcistica e accompagnava i bambini. Aveva anche un nipotino». Un lavoratore che non si era mai tirato indietro. Egidio si era fatto apprezzare dai suoi concittadini per la sua disponibilità e altruismo: «Siamo dispiaciuti – raccontano alcuni residenti – è un dolore grande. In questo momento ci sentiamo vicini alla famiglia». Nei prossimi giorni verrà fissata la data dei funerali.
b.melazzini
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