Continua la lotta contro il problema dell’abbandono di rifiuti nelle aree periferiche di Brenta, una situazione che per il Comune ha ormai raggiunto livelli intollerabili.
Il sindaco Gianpietro Ballardin ha denunciato l’ennesimo episodio, avvenuto recentemente, in cui sono stati rinvenuti sacchi neri e bianchi contenenti ossa e brandelli di carne. Si è confermato che questi scarti provengono da una macelleria della zona. Questo fenomeno incivile, che persiste da anni, interessa in particolare i territori di Brenta e Casalzuigno.
Ballardin ha richiamato l’attenzione sull’entrata in vigore della nuova normativa del 10 ottobre 2023, che inasprisce le pene per l’abbandono illecito di rifiuti, equiparando i cittadini ai titolari di enti e imprese. Con questa legge, chiunque abbandoni rifiuti in modo non conforme sarà soggetto a sanzioni, un provvedimento necessario per contrastare un fenomeno che danneggia il territorio e la qualità della vita di tutti.
In risposta a questo problema, il sindaco ha disposto un aumento dei controlli da parte delle forze di polizia locale. Ha dichiarato di aver incaricato la polizia municipale di agire con fermezza per reprimere i comportamenti incivili che, secondo lui, non trovano giustificazione in un contesto come quello cittadino, dove è possibile conferire correttamente ogni tipo di rifiuto grazie al sistema di raccolta differenziata.
La normativa non riguarda solo i privati cittadini, ma è rivolta con particolare attenzione anche alle imprese. Per queste ultime, che sono sottoposte a sanzioni più severe in caso di infrazione, il regolamento comunale prevede multe che vanno da 300 a 3.000 euro per l’abbandono di rifiuti non pericolosi, con importi raddoppiati se la violazione è commessa da un’impresa.
Ballardin ha affermato con decisione che l’amministrazione intende affrontare con severità questo tipo di inciviltà. Le forze di polizia municipale, su mandato del Comune, agiranno non solo per far cessare queste condotte, ma anche per infliggere sanzioni economiche significative a chi danneggia la collettività, compromettendo il diritto di tutti a vivere in un ambiente pulito, in armonia con la natura e nel rispetto delle normative ambientali.