Doccia gelatissima sulla riqualificazione del Ponte di Vedano: nelle ultime ore, infatti, Bricoman ha detto stop ritirandosi dalla trattativa di cui si parla da parecchi mesi. A questo punto il futuro dell’area è parecchio in bilico.
Intanto c’è da registrare la posizione ufficiale di Bricoman, uno dei due operatori che avrebbe dovuto investire all’interno dell’area: «In relazione alle ipotesi di insediamento di un negozio Bricoman nell’ex area della Cartiera Sottrici al Ponte di Vedano, l’azienda precisa che non è in corso alcuna trattativa per l’acquisto dell’area – si legge nella nota – e che da tempo sono venute meno le condizioni per portare avanti questo progetto di sviluppo. In particolare, ad oggi, gli accordi preliminari con la proprietà sono scaduti e non è in essere alcuna trattativa per l’acquisizione dell’area».
«Mercato mutato»
«La situazione del mercato – aggiunge la società – è molto mutata rispetto a quando, ormai molti anni fa, era stata valutata la nuova apertura e non permette più di effettuare un tale investimento. Naturalmente l’area di Varese resta di elevato interessante per l’azienda e non è detto che in futuro non possano profilarsi nuove opportunità maggiormente sostenibili. Bricoman sottolinea il proprio apprezzamento per la disponibilità e la professionalità incontrata nelle varie amministrazioni locali nel corso delle occasioni di confronto».
Il territorio rischia di perdere un’occasione di investimento clamoroso. «Prendiamo atto della decisione di Bricoman Italia s.r.l. – sottolinea il sindaco di Vedano – per altro già ventilata da tempo di rinunciare all’insediamento che avrebbe comportato il recupero dell’area dismessa della ex Cartiera Sottrici anche se non possono essere biasimati per le lungaggini burocratiche e le resistenze che sono state incontrate in questi tre anni».
Entro gennaio 2018
«Come ci riconosce anche Bricoman nella lettera che ci ha proprio oggi recapitato, abbiamo fatto tutto il possibile per consentire la riqualificazione dell’area con le notevoli relative ricadute occupazionali che l’operazione avrebbe comportato. Ci auguriamo pertanto, visto l’indubbio interesse commerciale dell’operazione, che possa presto ripensarci».
«Non di meno – conclude il sindaco – confermiamo l’impegno del Comune a proseguire con la procedura che è stata definita con Regione Lombardia la quale porterà entro gennaio 2018 a definire finalmente gli aspetti più controversi e quindi consentire agli operatori gli insediamenti commerciali no food previsti dal piano di governo del territorio».