BRINZIO – Una comunicazione improvvisa, arrivata nelle scorse ore ai genitori direttamente dalla segreteria dell’Istituto comprensivo Varese 2, ha confermato quanto temuto: la scuola dell’infanzia “Vanini e Piccinelli” di Brinzio non riaprirà nel prossimo anno scolastico. A deciderlo è stato l’Ufficio scolastico territoriale, a causa del basso numero di iscrizioni previste per il 2025/2026. Un colpo durissimo per il paese e per le famiglie, pronte ora a scendere in piazza per provare a evitare la chiusura.
Quest’anno l’asilo è frequentato da appena dieci bambini, tre dei quali in uscita. Le iscrizioni per il prossimo anno non raggiungono il minimo necessario per mantenere attiva la struttura, penalizzata anche dal progressivo calo demografico del territorio: nel 2024, a Brinzio, è nato un solo bambino.
Una perdita simbolica e pratica per tutta la comunità, visto che la scuola, attiva dal 1889, rappresenta un punto di riferimento educativo e affettivo per più generazioni. A renderla speciale non è solo la storia: immersa nella natura, con cucina interna e pasti preparati sul posto, l’asilo è considerato una piccola “isola felice” che ora rischia di scomparire.
A lasciare interdetti è stata anche la modalità della comunicazione, che ha colto di sorpresa non solo i genitori, ma anche le insegnanti. I bambini saranno dirottati su due scuole di Varese – la Dalla Chiesa e la Ronchetto Fè – ma la soluzione, nonostante i servizi integrativi offerti, è considerata poco adatta alle esigenze delle famiglie. Il disagio maggiore lo subiranno i più piccoli, costretti a cambiare ambiente appena inseriti.
Per contrastare la chiusura, i genitori hanno organizzato una raccolta firme che si terrà domenica 4 maggio in piazza Galvaligi. Intanto la questione sarà affrontata anche in sede comunale, con l’assemblea civica convocata mercoledì 16 aprile, subito dopo il consiglio comunale.
A intervenire duramente è stata anche la lista di minoranza Brinzio 2.0 che, attraverso i consiglieri Riccardo Branca, Roberto Piccinelli e Sara Sinigaglia, ha espresso “profondo sconcerto e grande preoccupazione” per una decisione definita “penalizzante per le famiglie e per il paese”. I consiglieri chiedono un incontro urgente con il provveditore Giuseppe Carcano e sollecitano una presa di posizione netta anche da parte dell’amministrazione comunale.
La battaglia, insomma, è appena iniziata.