Il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, difende a spada tratta l’operato della magistratura meneghina e in particolare di Ilda Boccassini nell’ambito del processo Ruby, dopo le tante critiche ricevute a seguito della conferma da parte della Cassazione dell’assoluzione per Silvio Berlusconi. «La Procura di Milano si occupa di tante cose e» il caso Ruby «è stata una delle cose marginali: è stata attaccata in modo spesso vergognoso la collega Boccassini, dimenticando che a lei e ai suoi collaboratori della Dda di Milano si devono in questi anni le indagini più
importanti che siano state fatte contro la ’ndrangheta in tutta Italia, con un’efficienza e un riscontro da parte degli uffici giudicanti straordinari», ha affermato Bruti Liberati, nel programma «L’intervista» su SkyTg24. «In quattro anni i procedimenti più importanti sono arrivati alla sentenza definitiva della Cassazione. Questo è il lavoro della Procura di Milano», ha specificato Bruti Liberati.
«Un procedimento che vede indagato un personaggio politico di rilievo è estremamente delicato e il procedimento, contrariamente a quello che si dice, ha visto in campo delle forze estremamente limitate della Procura – ha aggiunto il procurato capo – ed è stato fatto con una piccola squadra della Polizia giudiziaria: il numero delle intercettazioni telefoniche è stato limitatissimo, quanto una piccola indagine per spaccio di stupefacenti in periferia, e i costi sono stati contenuti, 66mila euro tutto compreso, cifre assolutamente modeste».
«Naturalmente – ha continuato – la rilevanza della questione è quella che è: la Cassazione si è pronunciata e si rispettano tutte le decisioni, ma credo che proprio le motivazioni della sentenza d’appello, e vedremo quelle della Cassazione, dimostrano come l’indagine fosse doverosa. Poi i pm nè vincono nè perdono i processi: fanno le indagini e le portano all’analisi dei giudici», ha concluso il procuratore.
«Il tema della prescrizione è ineludibile» nella lotta alla corruzione, ha aggiunto Bruti Liberati. «L’importante è che l’intervento sia organico».