Bufera tra Candiani e il premier «Renzi è un cafone maleducato»

«Renzi non mi sopporta. Ma è un cafone maleducato». È varesino il senatore meno amato dal premier : è , il parlamentare della Lega Nord che martedì pomeriggio, mentre a Palazzo Madama era in corso il dibattito sul programma per il semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea, è andato direttamente sui banchi del Governo per lamentarsi con il presidente del Consiglio che non aveva ascoltato il suo intervento.

«Lei è quello che ha denunciato l’uso dell’auto blu da parte di mia moglie? Con lei non parlo» così Renzi ha risposto a Candiani, mandando su tutte le furie il senatore di Tradate che ha gli ha risposto per le rime: «Lei è un gran maleducato».

Un siparietto gustoso che ha suscitato grande curiosità anche da parte dei media nazionali, come Repubblica. Così il nostro senatore è diventato il più acerrimo rivale del premier.

Tutto per via di un’interrogazione di qualche mese fa, in cui Candiani ha chiesto ufficialmente spiegazioni dopo aver visto una sera di fronte al Senato, «quattro auto blu sfrecciare a tutta velocità, all’interno di una delle quali ho riconosciuto la signora ». Che è la first lady, la moglie del premier Renzi. L’episodio, riportato pari pari nell’interrogazione a risposta scritta in Senato, non deve aver fatto granché piacere a Renzi, che così ha chiuso ogni possibilità di comunicazione con il nostro Candiani.

Non certo una bella notizia, se consideriamo che a Palazzo Madama abbiamo appena tre senatori, di cui una (la Pd ) si è definita pochi giorni fa «trattata come un’appestata» dopo aver preso parte alla ribellione degli “autosospesi” del Pd, e un’altra (l’ex grillina ), dimissionaria dopo le note divergenze con il Movimento Cinque Stelle.

«Renzi è un gran cafone maleducato – attacca Stefano Candiani – durante il mio intervento, mentre gli parlavo, stravaccato sulla poltrona, ha fatto tutto tranne che ascoltare, un atteggiamento che ha, peraltro, con tutti. La cosa però ha preso una brutta piega quando, a intervento finito, sono andato da Renzi a chiedere più attenzione, e lui mi ha letteralmente intimidito per avere osato presentare mesi fa un’interrogazione con cui ho chiesto chiarimenti in merito all’uso dell’auto blu da parte di sua moglie. L’ho già detto e lo ripeto, è un uomo autoritario, pericoloso, con uno smisurato culto del proprio ego, che non accetta la critica e l’opposizione».

D’altra parte lo stesso senatore leghista non c’era andato proprio leggero nel suo intervento in aula, rivolgendosi proprio al premier: «Il prezzo della passerella di Renzi in Europa lo sta pagando il Paese. Un Paese che va a rovescio, dove per aprire un’attività ci vogliono sette anni e dove i detenuti si risarciscono con 240 euro al mese, mentre agli italiani, e solo ad alcuni, vanno 80 euro».

Oppure accusandolo per il decreto svuota carceri, anche in riferimento all’ennesimo furto subito nella sua azienda a Tradate: «Lei svuota le carceri e fa uscire rapinatori e stupratori rimettendoli in circolazione e lo dice uno che ha subito dodici furti in cinque anni. La sicurezza non è un fattore effimero, è un diritto averla: invece questo governo dà più spazio ai clandestini e ai criminali e non a chi paga le tasse». Insomma, s’è capito, tra i due non corre buon sangue.

© riproduzione riservata