«I genitori devono tornare a fare i genitori: se non si ripristina il controllo educativo, non si va da nessuna parte». Questa la reazione del sindaco al grave atto di bullismo che, nei giorni scorsi, ha visto due fratelli aggrediti all’esterno della scuola media Orlandi. Molto preoccupato per un episodio a dir poco inquietante, il primo cittadino ha subito espresso la propria vicinanza alla famiglia dei ragazzi che, dopo essere stati picchiati dai loro coetanei, hanno trovato il coraggio di denunciare pubblicamente l’accaduto, insieme alla loro madre, , attraverso un video condiviso su Facebook.
Mentre non nasconde una certa apprensione per quello che è un segnale d’allarme da non trascurare, il sindaco invita comunque a «non utilizzare questa vicenda per alimentare il chiacchiericcio e certi giudizi a sproposito, che colpiscono ingiustamente l’immagine di una scuola valida, dove erano già state adottate le necessarie misure per evitare episodi di questo tipo all’interno dell’istituto». È fuori dalle mura scolastiche, infatti, che si è consumato l’inaccettabile atto di violenza, da imputare, chiarisce Poliseno, «ad alcune “teste calde” che vanno arginate, affidando esclusivamente a loro e alle loro famiglie la responsabilità di quanto accaduto. So che la dirigenza della scuola sta prendendo provvedimenti».
Il primo cittadino pone dunque l’accento sul ruolo della famiglia: sì, perché «quando si verificano episodi di bullismo o di vandalismo, in 9 casi su 10 si scopre che i genitori sono totalmente assenti». A questo riguardo, il sindaco ricorda i tempi in cui frequentava le scuole medie: «Anche a me è capitato di assistere a qualche scazzottata, ma a distanza di anni ho visto che cosa sono diventati quelli che allora provocavano e alzavano le mani. Oggi sono persone con problemi, non tanto per colpa loro quanto per l’assenza della famiglia, che non è intervenuta al momento opportuno».
L’amministrazione comunale, dal canto suo, sta facendo la sua parte, promuovendo da ben 12 anni il progetto “Praticamente adolescenti”, dedicato alla prevenzione del disagio giovanile e organizzato insieme alle diverse realtà educative della città: scuole, oratori, società sportive. Proprio questa iniziativa potrebbe essere l’occasione, suggerisce Poliseno, per «rimettere al centro della riflessione il rispetto dell’altro e delle differenze, che sono un valore». Sempre a proposito di “Praticamente adolescenti”, però, dal sindaco arriva un richiamo: «Quando si propongono serate su importanti temi educativi, i genitori faticano a uscire di casa».