esce dal carcere, per lei venerdì i magistrati hanno detto sì all’affidamento ai servizi sociali. Ballarin era stata condannata a 22 anni per l’omicidio in concorso di , l’ultima vittima delle bestie di Satana, assassinata il 24 gennaio 2004 nello chalet di proprietà della famiglia Ballarin a Golasecca. Parla , il padre di Mariangela, un uomo dalla statura morale devastante, che anni fa disse: «per Elisabetta la porta di casa mia sarà sempre aperta» e che oggi, davanti all’uscita dal carcere della ragazza si rivolge ai forcaioli «a quelli che vorrebbero sempre buttare via la chiave» e che in queste ore si indignano: «siete incapaci di vedere il bene. Credete che sia tutto e sempre soltanto cattiveria. Siete incapaci di comprendere come una persona possa commettere un errore e poi fare ammenda e cambiare. Non sapete vedere la bellezza e per questo ho pena di voi».
L’unica occasione in cui la decisione dei magistrati mi lasciò perplesso e amareggiato fu durante il processo. Quando condannarono Elisabetta a 26 anni e a Volpe diedero soltanto 20 anni.
Mia figlia cercò di aiutarlo, ancora una volta. Me lo disse quella sera quando uscì di casa per non tornare mai più. Non c’era più alcun legame tra loro ma Mary aveva quel tipo di natura. Lei cercò di aiutarlo e lui la uccise.
Al posto di Mariangela avrebbe potuto esserci lei. Una ragazzina di 18 anni, fragile, plagiata, tenuta vincolata con l’uso di stupefacenti. Ne fui convinto allora e lo credo ancora oggi: Elisabetta sarebbe stata la prossima. Al posto di Mary avrebbe potuto esserci lei. Non sto dicendo, sia chiaro, che non debba assumersi la responsabilità di ciò che ha fatto. Tutt’altro. Dico che se quanto accaduto a Mariangela non avesse messo fine a quella situazione Elisabetta oggi non sarebbe qui.
Sono persone che non sanno accettare che la vita è fatta anche di bene. Non c’è soltanto la cattiveria. Io ho subito qualcosa di cattivo e sono andato avanti. Senza perdere la capacità di riconoscere il bene. Di comprendere che una persona può sbagliare, può sbagliare molto, ma può anche cambiare. Come ha fatto Elisabetta. A chi si indigna rispondo che il percorso di Elisabetta deve essere considerato un esempio. Un esempio perchè tanti ragazzi sbagliano. A questi ragazzi Elisabetta ha dimostrato che cambiare è possibile.
È una persona completamente diversa. Ha affrontato un lungo percorso e posso garantire che non è stato un percorso affatto facile. È cambiata e io quel cambiamento l’ho visto in modo estremamente chiaro. Quella ragazza, quella che era lì con Mary non c’è più. Spero che in molti lo possano capire, altrimenti per Elisabetta sarà ancora più duro.
Nel senso che mi auguro che non venga bollata come assassina. Perchè quella ragazza non c’è più. È sparita, battuta dalla nuova Elisabetta. L’assassina non c’è più. Ho pena di chi non riesce a capire una cosa così lampante. E spero che a Elisabetta venga data un’occasione. Per quello che mi riguarda il suo cammino inizia oggi.
Queste sono cose che si fanno ma non si dicono. Sì, l’ho anche sentita.
Le ho detto buona fortuna. Perchè credo gliene servirà parecchia. Ho visto i commenti alla notizia della sua uscita dal carcere. Tanta fortuna servirà a questa ragazza. Che dovrà combattere ma che credo abbia il diritto ad una vita normale.
Certo, un buon lavoro. Un punto di partenza fermo dal quale non dico ripartire ma partire. Perché ripeto questa è una nuova Elisabetta. Non lo dice ma ho il sospetto tra l’altro che voglia fare la giornalista.
È così. E lo sarà sempre. Mary quella sera uscì per aiutare. Se mi comportassi in modo diverso tradirei mia figlia. Tradire la stupenda natura della mia Mary e in qualche modo così facendo allora sì che la perderei davvero.