Busto e gli spazi del Comune I sindacati: scarsa sicurezza

BUSTO ARSIZIO In biblioteca si scoppia di caldo. «Possibile che il Comune non abbia un migliaio di euro per mettere una tenda a coprire la vetrata della sala ragazzi al primo piano?». A denunciarlo è Fausto Sartorato, sindacalista Adl e rappresentante per la sicurezza dei lavoratori del Comune di Busto Arsizio, al termine del sopralluogo periodico sullo stato dei luoghi di lavoro effettuato insieme ai rappresentanti per la sicurezza dell’ente.

«Per un passo in avanti, ad esempio sulla sistemazione dell’ufficio tributi, se ne fanno due indietro» contesta Sartorato, elencando le pecche che da ormai un anno non hanno ricevuto risposta da parte dell’amministrazione. «I soldi ci sono, manca la volontà di risolvere i problemi». La vetrata della sala di lettura al primo piano della Biblioteca Civica, che necessiterebbe «almeno di una tenda, visto che sappiamo quanto possa costare un impianto di condizionamento» per evitare l’eccessivo surriscaldamento dell’ambiente nei mesi estivi, è uno di questi. Ma sempre in Biblioteca servirebbe anche una porta “a bussola rotante” all’ingresso per evitare gli sbalzi di caldo e freddo dovuti al continuo aprire e chiudere

Altri problemi riguardano il nido Nazaret, il settore cultura a Villa Tovaglieri, l’ufficio delibere. E il comando di Polizia Locale ai Molini Marzoli, che per Sartorato «non è idoneo per la promiscuità con gli altri uffici comunali». Unica consolazione, dopo l’ultimatum lanciato dai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori un mese fa, è lo spiraglio per la soluzione dei problemi di ristrettezza e barriere architettoniche all’ufficio tributi di Palazzo Gilardoni.

«Settimana scorsa ci è stato presentato un progetto di ristrutturazione da circa 250mila euro, che dovrebbe essere deliberato in giunta entro giugno – spiega Sartorato – prevede un accesso per i disabili e una sistemazione complessiva sopraelevando il pavimento ed eliminando l’ingombrante archivio rotante. È un buon progetto che però non è attuabile in breve tempo, visto che l’archivio deve essere interamente digitalizzato e che serve l’ok della soprintendenza delle belle arti. Ma è un passo in avanti, auspichiamo che l’opera possa essere completata entro un anno». A. Ali.

 

m.sada

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