BUSTO ARSIZIO La crisi ha intaccato il Carnevale solo in piccola parte. Lo dicono alcuni dei commercianti bustocchi attivi nella vendita di articoli dedicati alla festa che fa mascherare grandi e (soprattutto) bambini.
Spiega Sergio Ghiringhelli, uno dei più conosciuti commercianti impegnati in questo settore, visto che il suo negozio è presente in città fin dal lonteno 1937: «Una piccola flessione c’è stata, ma a mio parere è dovuta più che altro al fatto che quest’anno il carnevale è arrivato presto. Nel 2011 la festa si era svolta a metà marzo e aveva coinvolto più gente, anche grazie alle temperature gradevoli».
Posta questa premessa, Ghiringhelli osserva: «Comunque di vestiti ne stiamo vendendo abbastanza, naturalmente soprattutto per bambini della fascia dai sei agli otto anni. Ma anche gli adulti, seppure in misura minore, non disdegnano di comprare un vestito». Le preferenze dei più piccoli stanno andando ad abiti un po’ più tradizionali rispetto a qualche anno fa: «È passato il periodo dei travestimenti ispirati ai personaggi dei cartoni animati, come i Pokemon o DragonBall. Ora vanno per la maggiore vestiti un po’ più classici, come quelli da leoncino, leopardo e altri animali, sempre molto amati dai bambini. Sono invece quasi del tutto scomparse le maschere tradizionali: Arlecchino, Pulcinella e Pierrot. Una volta erano tra le più richieste, oggi non esistono praticamente più». E chiacchierando con Ghiringhelli si scopre che in qualche negozio sta andando forte perfino l’abito da capitano Schettino.
Oltre ai vestiti, continuano a essere molto richiesti i coriandoli («In particolare quelli nel più moderno tubo spara coriandoli, rispetto al tradizionale sacchetto») e le stelle filanti. «Visto che Carnevale quest’anno è arrivato in anticipo, abbiamo cominciato a metterli in commercio subito dopo l’Epifania – conclude Ghiringhelli – con buoni riscontri, soprattutto nelle ultime settimane».
Coriandoli e stelle filanti, così come le maschere, si stanno vendendo anche nel negozio Eurolandia, come conferma il commerciante Nicola Morgese: «L’angolo degli articoli carnevaleschi che abbiamo allestito in negozio sta andando abbastanza bene. Si tratta comunque di oggetti che costano cifre molto basse, articoli da uno o due euro. In ogni caso stanno vendendo».
In negozio non si trovano più spray schiumogeni, vietati da un’ordinanza comunale: «Noi non li vendiamo, ma poi nelle bancarelle, in giro per la città, si trovano lo stesso…», evidenzia Morgese. Gli articoli ad hoc, insomma, “tengono” anche in un periodo non facile per il commercio. «Indubbiamente la gente è disposta a spendere meno rispetto a un tempo. Anche in un negozio come il nostro, dove i prezzi sono popolari, i clienti, dove possono, tendono a risparmiare».
Buoni riscontri anche alla cartoleria Boragno: «Però, rispetto a qualche anno fa, questa festa è meno sentita – precisa Ludovico Boragno – Si nota quasi più interesse intorno ad Halloween: in un certo senso è un peccato, perché si tratta di una festa sicuramente più lontana dalle nostre tradizioni rispetto al Carnevale».
Gabriella Valentini della cartoleria “Tante cose” di via Montebello va un po’ controcorrente: «La richiesta di articoli legati al Carnevale non è stata eccezionale. È anche vero che i giorni più caldi da questo punto di vista saranno i prossimi, visto che ci si avvicina al sabato grasso. Ma per ora non si percepisce un grande entusiasmo».
Francesco Inguscio
s.affolti
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