Busto, i familiari delle vittime protestano sul Sempione

BUSTO ARSIZIO Un sit-in per ricordare le vittime degli incidenti e fermare la strage sul Sempione. L’associazione familiari vittime “Per una strada che non c’è” domani scenderà in campo. «Organizzeremo un presidio – spiega Wanda Zanetti Rustighini, una delle portavoci della realtà bustese che da anni si batte per avere strade più sicure – all’altezza dell’incrocio tra le vie Tasso e Unità d’Italia». Perché? «Perché questo incrocio è più che pericoloso: è mortale», spiega Zanetti Rustighini che il 15 aprile del 2000 su questo incrocio perse il figlio Ilario di soli 26 anni.

Il ragazzo rimase coinvolto in uno schianto mortale dove perse la vita anche un altro giovane. E non è l’unico caso: l’intersezione è considerata pericolosa da chiunque vi transiti, e, purtroppo, molti e spesso gravi sono stati gli incidenti che vi si sono consumati. Agesp ha annunciato che finalmente arriveranno  le rotatorie, ma i familiari premono perché ciò avvenga davvero dopo anni di promeses del Comune. E che si lascino accesi i semafori di notte: altra esigenza fondamentale.
Simona Carnaghi

m.lualdi

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