Busto saluta i suoi campioni in partenza per Rio 2016

Olimpiadi - Un brindisi in onore degli atleti a cinque cerchi: Castiglioni, Edalli, Bertolasi e Rabbolini

– La città saluta i suoi campioni, in partenza per Rio. «Abbiamo quattro atleti alle Olimpiadi, è un momento storico – afferma il vicesindaco e assessore allo sport Stefano Ferrario – la città non dovrà più dimenticarsi dei suoi campioni». Arianna Castiglioni nel nuoto, Ludovico Edalli nella ginnastica artistica, Sara Bertolasi (che è già in ritiro preolimpico) nel canottaggio e Martina Rabbolini nel nuoto paralimpico. A Rio 2016 la squadra di “Busto olimpica” – come recita la felpa che gli atleti hanno ricevuto in omaggio dall’amministrazione

comunale – sarà molto ben rappresentata. E la squadra di governo della giunta Antonelli, al gran completo ieri pomeriggio nell’aperitivo di saluto al Campi di via Milano, ha voluto far sentire loro la vicinanza della città, con un simbolico brindisi di “in bocca al lupo”. Il primo a scendere in pedana, il 5 agosto, sarà Ludovico Edalli, 22 anni, cresciuto nella Pro Patria Ginnastica con il maestro Rino Scala, con l’obiettivo di entrare nei 24 della finale dell’all around. Il giorno dopo tocca ad Arianna Castiglioni, 19 anni, bronzo europeo agli europei di Berlino 2014 nei 100 rana, in vasca per la batteria di qualificazione. Il 7 agosto appuntamento con la batteria di Sara Bertolasi, 28 anni, nel due senza di canottaggio. Per la nuotatrice ipovedente Martina Rabbolini, 18 anni, dovremo invece aspettare il 9 settembre, per le Paralimpiadi. Per Busto è un momento storico, con quattro atleti alle Olimpiadi – sottolinea l’assessore allo sport Stefano Ferrario – in alcuni momenti, Busto si è dimenticata dei propri atleti che arrivano alle grandi competizioni internazionali. Per noi è importante dare una vetrina ai nostri campioni e anche ai loro allenatori. A prescindere dal risultato, quando torneranno li festeggeremo tutti». Storie di passione e sacrifici, le loro. Per Arianna Castiglioni il nuoto è affare di famiglia: «Nuoto da quando avevo quattro anni, non mi ha subito appassionato, ma poi ho capito che ero nata per nuotare – racconta la stellina allenata da Gianni Leoni – finalmente ho ottenuto il pass per le Olimpiadi, dopo un anno difficile. Nel 2014, sono stata terza all’europeo di Berlino, nel 2015 in finale ai mondiali di Kazan. Titoli italiani? Ho perso il conto…». Per gareggiare a Rio, Arianna ha ottenuto il posticipo a settembre degli esami di maturità. «È una brava ragazza ed è resiliente – dice di lei coach Leoni – dopo l’infortunio, stavo abbandonando anch’io le speranze di qualificazione, invece non ha mai mollato e la forza di volontà le ha fatto raggiungere l’obiettivo. Che sembrava quasi impossibile». Anche Martina Rabbolini, come racconta il suo allenatore Andrea Caruggi, «ha carattere e ha raggiunto l’obiettivo che s’era posta sei anni, con tanti sacrifici. Ora ci godiamo Rio». Negli ultimi tre anni ha già raggiunto le finali agli europei e ai mondiali: «Dopo Rio – i suoi progetti – finisco il liceo linguistico e poi vado all’università, per fare fisioterapia e osteopatia». Edalli volteggia da quando aveva 4 anni e mezzo, sotto la guida del maestro Rino Scala, poi a 14 anni si è trasferito al centro tecnico di Milano: A settembre? Mi riiscrivo all’università».