BUSTO ARSIZIO – Per festeggiare i suoi 50 anni aveva fatto un viaggio in Polinesia del costo di 50 mila euro. La somma però proveniva dai contri di una delle due società delle quali la donna avrebbe dovuto curare la parte contabile, soldi che, finivano sui suoi conti personali. Adesso per la contabile di 53 anni è scattato il provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari, eseguito dai militari della Guardia di finanza che hanno svolto le indagini coordinate dalla Procura di Busto Arsizio.
Deve rispondere delle ipotesi di appropriazione indebita aggravata e continuata. Contestualmente è stato eseguito un sequestro preventivo per il valore di 1 milione e 266 mila euro. Le indagini erano scattatale la scorsa primavera, dopo la denuncia dell’amministratore di una delle due società delle quali sarebbero stati “svuotati” i conti che, invece la cinquantatreenne avrebbe dovuto seguire per la parte contabile che era affidata alla studio di commercialisti della quale era dipendente. La contabile attraverso operazioni sui conti di due società avrebbe dirottato le somme su conti correnti personali o comunque a lei riconducibili, effettuando bonifici, addebiti, ricariche di carte prepagate. Le somme venivano poi utilizzate per acquisto di beni di lusso, come borse griffate e gioielli e per viaggi all’estero. Le indagini hanno accertato che per i viaggi la donna avrebbe speso oltre 120 mila euro e di questi, ben 50 mila per un viaggio in Polinesia francese per il quale avrebbe speso 50 mila euro. Le indagini della Gdf della Compagnia di Saronno, hanno permesso di ricostruire le operazioni con le quali veniva prelevato il denaro dai conti correnti delle due società che avevano sede presso uno studio commercialista di Busto Arsizio dove era dipendente l’indagata. Lo scorso aprile l’amministratore unico di una delle due società ha sporto formale denuncia contro la contabile, dopo avere scoperto i trasferimenti dai conti societari a quelli personali, alcuni cointestati con la madre, L’analisi dei movimenti bancari, delle movimentazioni di denaro, dei bonifici che riportavano causali generiche, ha permesso di ricostruire l’importo che sarebbe stato distratto.