Bustofolk: ecco il ritorno dei Celti

Il festival - Dieci giorni di eventi con cento appuntamenti in calendario, tra musica, danza, cultura e arte

– Bustofolk non si ferma più: obiettivo 20mila visitatori per il festival interceltico, alla sua edizione numero 15. Quest’anno la “chicca” regalata agli appassionati è la star bretone della musica celtica Alan Stivell: «Per la sua esibizione, prenotazioni da tutta Italia e anche dall’Europa. Portiamo turismo in città». Ad affermarlo è Umberto Crespi, direttore e fondatore dell’Accademia di danze irlandesi “Gens d’Ys” (un’eccellenza “made in Busto” che oggi ha 36 sedi in 28 città italiane), che anche quest’anno

grazie al «lavoro di squadra di più di 50 volontari» trasformerà il Museo del Tessile, «una struttura unica, che tanti ci invidiano», nella capitale delle tradizioni celtiche. Dal 9 al 18 settembre: dieci giorni di eventi con cento appuntamenti in calendario, tra musica, danza, cultura, arte, cinema, teatro, rievocazioni, conferenze, laboratori, mostre, tornei, stage e quant’altro. «Questa è vera cultura, una manifestazione di cui tutta Italia andrebbe fiera, ma che abbiamo solo noi a Busto – fa notare con orgoglio il sindaco Emanuele Antonelli – e persino il vicinato del Museo del Tessile non si lamenta…». Dal body e face painting al torneo di arco storico, dal concorso letterario “Pagine folk” alla celebrazione del centenario della rivolta di Pasqua di Dublino. E ancora, le conferenze sui Longobardi di Castelseprio, gli stage di rugby con i Rosafanti, i due pranzi domenicali con menu bretone e scozzese, fino alle numerosissime attività per i bambini, con laboratori, avventure nel parco e le ricostruzioni degli accampamenti celtici e romani. Il programma musicale è il pezzo forte, con 23 band per 28 spettacoli. La “chicca” è il concerto di domenica 11 alle 22: sul palco la leggenda Alan Stivell, cinquant’anni di arpa celtica alle spalle, «il primo a riproporre la lingua bretone cantata – sottolinea Crespi – la stessa che oggi in Bretagna hanno ricominciato a parlare. Un emblema del recupero delle tradizioni». Un evento attesissimo, se è vero che per quella data Bustofolk ha già registrato prenotazioni da tutta Italia, ma anche dalla Svizzera e dalla Francia: «Portiamo turismo a Busto» rivendica Umberto Crespi. «Siamo un punto di riferimento, siamo cresciuti molto in questi anni, ma vorremmo farlo ancora in futuro, ad esempio allargando ai quartieri della città gli eventi collaterali». I legami sul territorio sono già saldi, come dimostrano le collaborazioni con la compagnia teatrale Dramatra di Milano e quella con l’azienda agricola Druantia di Buscate, specializzata nella riscoperta delle piante dell’antica Insubria e produttrice dell’inedita birra “Gens d’Ys”, in versione bionda e rossa. «Sono cresciuta insieme a Umberto Crespi nell’amore per le tradizioni celtiche e intendo impegnarmi ad ampliare sempre di più le occasioni di collaborazione, anche oltre Bustofolk e nelle scuole» annuncia l’assessore alla cultura Paola Magugliani, che sogna di «avvicinare permanentemente a Busto» l’Accademia che oggi ha sedi a Fagnano e Legnano.