VARESE Figliol prodigo o voltagabbana? Nel Pdl cresce la fronda contro la ricandidatura di Raffaele Cattaneo, “reo” di aver «tenuto il piede in due scarpe» lanciando la corsa di Gabriele Albertini per Palazzo Lombardia.
Ma lui va avanti: «Sacrifico la faccia per difendere la Lombardia dalla sinistra». Tra i tanti mal di pancia che affiorano nella base del Pdl non è di poco conto quello nei confronti della ricandidatura dei formigoniani, che dopo aver fatto l’occhiolino
ad Albertini sono rientrati nei ranghi per recuperare posti sicuri nelle liste.
«Fino all’altroieri hanno sparato su Berlusconi e di fatto abbandonato il partito» lo sfogo di un eletto Pdl «tenendo un piede nel Pdl e uno con Monti». Non a caso il direttivo provinciale ha accolto con molta freddezza la retromarcia di Cattaneo. Lo schema della fronda anti-Cl è speculare in tutta la Lombardia: l’ex assessore regionale Stefano Maullu denuncia «il voltafaccia» di Roberto Formigoni e dei suoi, prima con Albertini e poi rientrati alla base, che avrebbe fatto «perdere tempo e consenso» al partito. «Non è accettabile che ora prendano posti al Senato e in Regione».
Da parte sua, Cattaneo ribadisce con fermezza le ragioni della sua retromarcia: «Non siamo incoerenti sugli obiettivi né ci siamo venduti per un piatto di lenticchie – spiega l’ex assessore ciellino – rispetto alle buone ragioni della nostra battaglia, è cambiato lo scenario politico. In questa situazione continuare a sostenere in modo coerente la candidatura di Albertini, che oggi non ha più alcuna probabilità di vittoria, avrebbe significato favorire il successo di Ambrosoli e delle sinistre, coalizione che ha fatto della eliminazione sistematica di quanto realizzato da Formigoni la propria ragion d’essere».
«Sono certo che gli stessi nostri elettori che oggi ci accusano di incoerenza e minacciano di non votarci più, domani sarebbero stati i primi a criticarci». Cattaneo è disposto a correre il rischio di un sacrificio: «Salvare faccia e virtù mi avrebbe risparmiato critiche feroci, ma credo che la difesa di quello che abbiamo costruito dal rischio di una vittoria della Sinistra che si candida per distruggerlo sia un sacrificio di valore morale almeno altrettanto alto». Intanto si svelano le candidature per le elezioni. La lista radicale Amnistia Giustizia e Libertà schiera sia alla Camera (al numero 6 della circoscrizione Lombardia 2) che in Regione Lucia Uva, sorella di Giuseppe, il giovane varesino deceduto in condizioni ancora da chiarire dopo essere stato fermato dalle forze dell’ordine. Si affiancherà a nomi illustri nella lista provinciale per il Pirellone: lo storico leader Marco Pannella e Mina Welby.
Il movimento “Io amo l’Italia” di Magdi Allam si presenta alle politiche. Nelle liste dell’europarlamentare ci sono due varesini in posizioni di rilievo: Sarah Guidi di Castellanza, braccio destro di Allam, è al numero 2 in Lombardia 3, mentre Antonello Cattelan, commercialista di Fagnano Olona, ha spuntato il numero 3 in Lombardia 3.
s.bartolini
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