C130/ Ancora ignote cause incidente, aereo in fase addestrativa


Pisa, 24 nov. (Apcom)
– Ancora ignote le cause dell’incidente al quadrimotore C-130J precipitato ieri a Pisa e costato la vita ai cinque militari che si trovavano a bordo. Il generale Stefano Fort comandante della 46/a Brigata Aerea ha sottolineato che il C130J era “ineccepibile, da poco aveva passato un controllo. Era una macchina perfetta in tutte le sue componenti”. Sette settimane, fa spiega il maggiore Giorgio Mattia, portavoce della 46esima brigata era stato, infatti, sottoposto ad una ispezione di manutenzione isocrona, che si fa ogni 448 giorni, ovvero era stato smontato, controllato e rimontato in tutte le sue parti.

Al momento si ipotizza che il velivolo sia caduto da circa 150 metri, ma è un dato indicativo, mentre è certo – spiega il maggiore – che causa della caduta non sono stati i cavi elettrici: il C130 è precipitato poco dopo il decollo dopo una virata a sinistra prevista nei piani dell’addestramento e in un area appunto quella dell’aeroporto dove non ci sono nè cavi né altri ostacoli, e in ogni caso volava più alto, dopo la virata ha perso all’improvviso quota ed ha iniziato a precipitare e nel precipitare ha poi travolto 4 pali della rete elettrica della ferrovia abbattendosi sulla massicciata. Anche le condizioni meteo non erano avverse: “Non sarebbero partiti se non ci fossero state le condizioni meteo”.

Sulle cause dell’incidente sono in corso due inchieste, una
dell’autorità giudiziaria, una della commissione d’inchiesta
sulla sicurezza del volo dell’aeronautica militare. Le scatole
nere, i documenti e i dati dei radar e della torre di controllo
sono già a disposizione della magistratura.

Nell’incidente sono morti il maggiore pilota Bruno Cavezzana, 40
anni, di Trieste, il tenente pilota Gianluca Minichino, 28 anni,
di Napoli, il tenente pilota Salvatore Bidello, 30 anni, di
Sorrento, provincia di Napoli, il maresciallo Maurizio Ton, 44
anni, di Pisa, il maresciallo Gianluca Larice, 39 anni, di Mestre. Tutti i membri della squadra appartenevano alla 46esima brigata aerea di Pisa ed erano in missione addestrativa. Il C130 si è schiantato su una linea ferroviaria secondaria e, secondo alcuni testimoni, si sarebbe avvitato su se stesso prima di cadere al suolo.

Il Capo di Stato Maggiore dell`Aeronautica, generale di squadra aerea Daniele Tei assicura che “continua l’attività operativa ed umanitaria dell’aeronautica”, tanto che già questa mattina un velivolo come quello caduto ieri porterà medici ed attrezzature sanitarie in Mali.

Il C-130J è un velivolo quadri-turbina da trasporto idoneo anche a missioni di aviolancio di paracadutisti e materiali. L`Aeronautica militare ne ha in servizio 22 esemplari dal 2000, 12 nella versione standard e 10 in quella allungata. Il C-130J è la versione aggiornata del C-130H, che ha effettuato il primo volo il 23 agosto 1954. La versione “J” – spiega l’aeronautica militare – presenta sensibili miglioramenti nell`avionica e nelle prestazioni rispetto alla versione precedente.

Red/Kat

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