– Come cambia l’impresa e il modo di fare business grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.
È l’oggetto dell’incontro in programma venerdì alle 18.30 al Faberlab di Tradate, dove Confartigianato Imprese Varese, presenterà il libro “Cacciavite, Robot e Tablet”, alla presenza dei due autori, Dario Di Vico, editorialista ed inviato del Corriere della Sera e Gianfranco Viesti, docente di Economia internazionale all’università di Bari.
Con loro si confronteranno il presidente varesino di Confartigianato Davide Galli e due giovani piccoli imprenditori della provincia di Varese come Simone Maccagnan della Gimac di Castronno e Alessio Travetti della Travetti srl di Arcisate.
La Gimac produce macchinari per componenti in plastica destinati alla chirurgia non invasiva e esporta in tutto il mondo una tecnologia di natura artigianale, mentre la Travetti applica il metodo Kaizen, dal giapponese kai che significa cambiamento e miglioramento e zen, che sta per buono e migliore; cambiare in meglio ed esportare a Dubai ed in Cina ruote, telai, maniglie, borsoni, trolley e pilot, la valigia tipica dei piloti d’aereo.
Sia la Gimac che la Travetti investono in ricerca e sviluppo,
viaggiando alla ricerca del mercato migliore e non di quello più comodo, consapevoli che il percorso tecnologico non è facile né immediato, ma sicuramente possibile e al giorno d’oggi obbligatorio. Le due piccole aziende varesine credono nella trasparenza dei rapporti e nell’eccellenza dell’artigianato made in Italy.
Il punto di partenza non può che essere l’accompagnamento delle imprese verso l’adattamento al nuovo mondo, proprio come hanno fatto la Gimac e la Travetti, anche attraverso l’officina digitale Faberlab di Confartigianato Imprese.
«Per noi – afferma Maccagnan – sono molto importanti l’integrazione con la comunità che ci sta attorno e tre leve in particolare, ovvero la lealtà, l’innovazione di prodotto e lo spirito d’avventura con cui portiamo i nostri prodotti dall’altra parte del mondo; noi vogliamo essere protagonisti del Rinascimento dell’innovazione».
L’azienda di Castronno ha 23 dipendenti e la dimensione ideale per continuare a proporre prodotti di assoluta eccellenza.
«Lamentarsi della politica, dell’economia o delle banche non serve a nulla – prosegue il giovane imprenditore – Le risorse ci sono e gli strumenti anche e certamente più di ieri; la provincia di Varese è sempre stata protagonista di cambiamenti epocali. Dobbiamo tornare a credere in noi stessi, senza arroganza, ma con convinzione».
Il legame con il territorio è fondamentale. «A Castronno sta nascendo un bel gruppo di giovani che vogliono fare imprese ed essere leader del proprio futuro» conclude Maccagnan.
Confartigianato vuole fare da supporto e stimolo, mettendo a disposizione strumenti come Faberlab ad esempio.
«Serve una politica industriale – afferma il presidente Galli – che vada però nella direzione delle imprese, perché ogni azienda è un piccolo mondo».
«Molta attenzione andrebbe data anche alle start up nate all’interno delle università, in particolare quelle immerse nei distretti storici della manifattura italiana. Partendo dal dialogo, dalla condivisione di esperienze e saperi e dalla collaborazione».