La notizia è di circa 15 giorni fa, i titolari varesini delle sale gioco avevano fatto causa da un milione di euro al Comune. Hanno anche fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza, emessa dal sindaco Fontana, che ne limita l’orario di apertura dalle 9 alle 22. Limiti temporali sugli orari di apertura e chiusura e obbligo di appendere locandine/manifesti che indichino la pericolosità di assuefazione dal gioco. Nell’ordinanza sono indicate anche le sanzioni: per il mancato rispetto degli orari di apertura e/o chiusura della sala si va da un minimo di 516 a un massimo di 3.098
euro, per omessa esposizione delle locandine la sanzione amministrativa va da 25 a 500 euro.
È un fenomeno questo, che per quanto possa essere spiacevole per i titolari delle sale giochi, risulta socialmente utile per tutte quelle famiglie che sono state rovinate dai “giocatori patologici”.
Stesso storia ma con un risvolto diverso in Verbania, infatti il Tar ha bocciato le varie limitazioni d’orario, dando quindi il via libera alle slot machine per rimanere accese 24 ore su 24.
Sentenza questa, che è sbocciata in seguito al ricorso della società Euromatic srl di Verbania. Come si legge dal testo “Il comune si è arrogato una potestà normativa che non trova sostegno in alcuna disposizione legislativa”.
La sentenza quindi, a differenza della città giardino, ha di fatto liberalizzato il gioco, in tutti i locali della città.
f.iagrossi
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