CAIRATE – Per gli inquirenti che hanno indagato sull’omicidio di Andrea Bossi, il ventiseienne assassinato nella sua abitazione un mese fa, gli elementi a carico dei due ventenni arrestati ieri, 28 febbraio, sono numerosi, concordanti e con valore probatorio. Douglas Carolo, 20 anni e Michele Caglioni di 21 anni, avrebbero ucciso Andrea, che conoscevano perché nella sua stessa cerchia di amici, per derubarlo dei gioielli e delle carte di credito che la vittima possedeva.
Andrea Bossi era un giovane molto conosciuto e benvoluto che lavorava e quindi disponeva di uno stipendio e che possedeva bei monili d’oro che lui stesso aveva realizzato per avere frequentato la scuola per orafi. Da subito era apparso chiaro che Bossi aveva fatto entrare in casa il suo assassino aprendogli la porta perché lo conosceva. Un elemento chiave che ha permesso di risalire ai due arrestati, attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza, i tabulati telefonici, i controlli nei compro oro dove potevano essere stati venduti i gioielli del ventiseienne, nato a Fagnano Olona me che da qualche tempo si era trasferito a Cairate. Le carte di credito di Bossi erano state usate quando il giovane era già morto.
La videocamera del bancomat al quale alle 4.39 viene fatto un prelievo di contante con le carte di Bossi, hanno ripreso i due ventenni che le utilizzano. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti e gli esami del medico legale, Andrea sarebbe stato assassinato poco prima di mezzanotte, quando il suo cane, rinchiuso sul balcone, abbaia e una vicina di casa sente un tonfo. Bossi sarebbe stato prima colpito con un oggetto pesante, probabilmente un posacenere trovato vicino alla sua abitazione insieme al cellullare distrutto,
e poi colpito alla gola con una coltellata mortale. E poi ci sono i gioielli, che i ventenni avrebbero venduto in 4 diversi negozi di “compro oro” e che sono stati in parte recuperati dagli inquirenti. Un cerchio che in un mese si è stretto fino agli arresti di ieri mattina. I due ventenni, rinchiusi in carcere, sono in attesa dell’udienza di convalida e dell’interrogatorio di garanzia. Gli inquirenti hanno anche trovato un mazzo di chiavi di casa che Andrea aveva perduto diverse settimane prima di venire assassinato