A due passi dal paradiso, c’è una strada che ha le sembianze dell’incuria e dell’abbandono.
È via Premeno, una delle bretelle di collegamento tra Calcinate del Pesce e la zona di Lissago-Mustonate. La differenza salta subito all’occhio: appena si esce dal bucolico borgo, negli ultimi anni rivoluzionato e abbellito grazie agli investimenti di una società privata, ci si trova catapultati tra buche e curve cieche senza protezioni, per di più nelle vicinanze di un piccolo torrente non di rado utilizzato come discarica abusiva.
Via Premeno è un luogo lasciato a se stesso perché nascosto, perché snodo di comunicazione non fondamentale e perché non ci sono mai soldi per tutto.
Ma lo stato delle cose preoccupa non poco i residenti della zona. E non da oggi. «Non è la via principale di accesso al borgo: forse è per questo che non è stata considerata nei lavori che hanno visto rinascere Mustonate – spiega , ex vicepresidente della Circoscrizione 2 e abitante di Lissago – È però una valida “scorciatoia” che viene utilizzata da molti. A loro rischio e pericolo: è stretta e a doppio senso, mal tenuta e piena di buche. Tutto ciò rende pericolosa la circolazione, soprattutto dei pedoni». Non sono pochi coloro che abitualmente usufruiscono di questo “sentiero” urbano: la parte alta di Calcinate non è servita dagli autobus e la via costituisce una comunicazione diretta con le fermate.
Non solo: molte mamme percorrono via Premeno per portare i figli all’asilo nido di Lissago o per fare una passeggiata nel verde dei prati vista lago, situati sopra la valle attraversata dal collegamento.
Il punto più pericoloso del percorso, quello che dà su un piccolo torrente che sfocia nel lago di Varese, è sprovvisto di guardrail, tra l’altro in corrispondenza di una curva: un’uscita di strada rischia di avere delle conseguenze nefaste stante il salto che si apre sotto la carreggiata.
In passato il luogo è stato teatro di incidenti anche notturni, manca totalmente l’illuminazione pubblica e i fari delle macchine non bastano a rivelare le insidie del terreno.
Da ultimo, ma non in ordine di importanza, questo sperduto e mal curato angolo rionale è meta di un fastidioso pellegrinaggio contrario alle leggi ecologiche e al rispetto: è capitato di trovare sul ciglio del torrente sacchi di immondizia di origine sconosciuta, gettati da cittadini che sfruttano la solitudine e il buio del tratto, sperando di restare impuniti. Più volte le guardie ecologiche sono state allertate.
La condizione di via Premeno è in ogni caso comune a quella di tante altre vie secondarie. Da Palazzo Estense ne sono consci ma, interpellati, allargano le braccia: «Il patto di stabilità taglia le gambe ai Comuni nelle spese di manutenzione delle strade. Ci possiamo occupare di quelle a grande percorribilità, come stiamo facendo per viale Borri o via Dalmazia, ma per le più piccole mancano fondi che permettano un monitoraggio costante».
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