Milano, 12 dic (TMNews) – “Sono un allenatore felice. Sono contento di guidare un gruppo di ragazzi che sta facendo vivere un momento magico al Friuli. Ed è un momento magico anche per me”. Francesco Guidolin si gode il primato solitario della sua Udinese (in attesa di Roma-Juventus), annuncia di voler chiudere a Udine la sua “carriera italiana” ed esalta il lavoro della sua squadra e della sua società: “Lavoro in un contesto sereno in cui ci sono competenza,
saggezza e pazienza – spiega ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport su Radio Uno -. Ho a disposizione un gruppo di ragazzi che ha voglia di arrivare e stiamo crescendo. Anche se abbiamo perso giocatori importanti, il lavoro che abbiamo fatto in questo anno e mezzo ci sta consentendo di raccogliere i frutti. Andare più forte dell’anno scorso avendo ceduto tre giocatori così importanti (Sanchez, Inler e Zapata, ndr) ha sorpreso un po’ tutti, anche me, perché di solito i campionati li vincono le squadre che fanno investimenti importanti. Ma ci conosciamo meglio e la squadra sa cosa voglio. Noi come il Verona di Bagnoli (campione d’Italia nel 1984-85, ndr)? L’accostamento mi fa piacere perché considero Bagnoli il mio maestro, ma credo che non sia proponibile perché ora i budget la fanno da padroni. Alla fine emergeranno le squadre che hanno investito di più”.
Tra i giocatori dal rendimento altissimo c’è senza dubbio un difensore: Danilo. “Pur ritenendo Zapata un ottimo giocatore, forse abbiamo migliorato ancora qualcosa – dice Guidolin a proposito del 27enne difensore brasiliano -. L’Udinese lavora così: a certi prezzi non può competere, quindi cerca di scandagliare il mondo alla ricerca di giocatori di talento e di qualità, cercando di arrivare prima degli altri”.
Restano pochi aggettivi, invece, per definire Di Natale, a segno anche contro il Chievo e leader indiscusso della formazione friulana: “Se andrà agli Europei? Prandelli conosce perfettamente Totò. Se l’idea è quella di giocare senza punti di riferimento davanti, ma in agilità e in velocità, lui è una certezza e sarà pronto, non c’è bisogno di aggiungere altro. E’ un fuoriclasse, maturo e consapevole. E’ in un periodo straordinario che dura da un paio di anni, riesce ad andare a rete quasi sempre: per lui parlano i numeri, non solo per i gol che segna, ma anche per le occasioni che crea per i compagni”.
Dsp/Sar
© riproduzione riservata