Cremona, 6 giu. (TMNews) – Domani iniziano gli attesi interrogatori da parte del Procuratore Roberto Di Martino ad alcune delle persone che si trovano in carcere nel quadro della maxi inchiesta sul calcio scommesse; a loro verrà chiesto conto delle ammissioni fatte davanti al Gip e degli ulteriori sviluppi emersi nel seguito dell’inchiesta, proseguita anche dopo la chiusura per emettere le ordinanze di custodia cautelare. Mentre l’ex calciatore Mauro Bressan e il commercialista Manlio Bruni (entrambi ai domiciliari) saranno ascoltati da Salvini,
davanti al Procuratore, domani a mezzogiorno, finirà per primo il medico odontotecnico Marco Pirani (che dall’ordinanza appare tra le menti dell’organizzazione) che al Gip non solo aveva ammesso le contestazioni ma aveva parlato anche di altre cinque squadre di Serie A, Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari, senza però circostanziare i dettagli delle eventuali combine perché non aveva “conoscenza diretta” dei fatti ma li riferiva “per sentito dire”. Dettagli che domani dovrà, se è in grado, fornire al Procuratore.
Archiviati sabato gli interrogatori di garanzia delle sette persone finite in carcere il 1 giugno scorso nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, oggi al Tribunale di Cremona sono iniziati quelli per le nove persone poste agli arresti domiciliari. Davanti al Gip Guido Salvini sono arrivati due calciatori dell’Ascoli, Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci, entrambi hanno deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere ma hanno tenuto atteggiamenti difensivi opposti: il capitano bianconero ha fatto ammissioni in relazione ai fatti contestati, il difensore solo in parte.
Sommese ha parlato a lungo, dicendosi tra l’altro “molto dispiaciuto per la società Ascoli che era all’oscuro di tutto” e il suo legale ha sottolineato che il suo assistito “era fuori rosa (non giocava, ndr) dal gennaio scorso”. “Ha dimostrato la sua volontà di collaborare – ha sintetizzato il suo avvocato Enrico Calabrese – e laddove c’era da ammettere lo ha fatto, così come quando c’era da negare ha negato”. Insomma nulla di diverso rispetto a quanto hanno fatto gli altri arrestati sentiti dal Gip fino ad oggi. Tanto che per i cronisti è stata una sorpresa quando il legale di Micolucci, Daniela Pigotti, ha annunciato che il suo assistito “ha chiarito tutto negando però tutto quanto gli è stato attribuito, è stato semplicemente messo in mezzo”.
L’avvocato Pigotti ha negato anche l’esistenza di una grave situazione debitoria per il difensore e ha spiegato che il giocatore era “perseguitato” dalle telefonate di vari personaggi, ma questo sarebbe ampiamento smentito dalle intercettazioni e più di un investigatore oggi parlava dei due calciatori dell’Ascoli come di due persone “indebitate fino al collo”. Anche questo spiegherebbe lo “sdoppiamento” dimostrato oggi davanti al Gip da Micolucci che ha ammesso di aver accettato l’offerta del medico odontotecnico Pirani di “truccare” la partita Ascoli-Atalanta in cambio di 15mila euro, ma che una volta in campo giocò “come sempre”, e cioé dando il massimo tanto che il risultato di pareggio 1 a 1 non fu quello previsto dagli scommettitori. Ma poi quando il Gip gli ha fatto ascoltare l’intercettazione di una telefonata tra lui e Pirani e gli ha chiesto che cosa fosse successo nel caso avesse vinto il club orbico come previsto dalla presunta ‘combine’, lui ha risposto “i soldi li avrei presi”.
Alp
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