Il vaso di Pandora si è aperto e ora il calcio rischia di deflagare sotto l’inchiesta della Procura di Torino: come racconta la Gazzetta dello Sport, l’inchiesta in cui sono finiti gli azzurri Fagioli, Tonali e Zaniolo (questi ultimi due hanno lasciato il raduno di Coverciano, raggiunti da un avviso di garanzia) è molto più ampia e articolata e riguarda in particolare la criminalità organizzata che potrebbe celarsi dietro alle puntate clandestine. L’indagine penale è in piena attività: la squadra mobile di Torino già da alcuni mesi ha cominciato a raccogliere materiale su un giro di scommesse illecite. Si parla di siti clandestini senza licenza ai quali sarebbe possibile accedere solo con un invito. Puntate da migliaia di euro dietro alle quali potrebbe nascondersi la malavita. La titolare dell’inchiesta è Manuela Pedrotta, sostituto procuratore del Gruppo 7, Terrorismo ed eversione dell’ordine pubblico.
Cosa rischiano i calciatori
Nella giornata di giovedì, come detto, anche Zaniolo e Tonali sono stati iscritti nel registro degli indagati, come Fagioli, e il reato contestato fa riferimento alla legge 401 in vigore dal 13 dicembre 1989, “Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive”, dove si legge che “chiunque esercita abusivamente l’organizzazione del giuoco del lotto o di scommesse o di concorsi pronostici che la legge riserva allo Stato o ad altro ente concessionario,
è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”, e anche che “chiunque partecipa a concorsi, giuochi, scommesse gestiti con le modalità di cui al comma 1, fuori dei casi di concorso in uno dei reati previsti dal medesimo, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da lire centomila a lire un milione”. È questo il caso degli sportivi coinvolti, che penalmente rischiano meno rispetto al versante sportivo. Va sottolineato che il gioco d’azzardo in Italia non è reato e scommettere non è vietato a prescindere nemmeno per un calciatore, a patto che si punti su canali leciti e non sullo sport che si pratica, in questo caso il calcio.
Come si è arrivati a Fagioli
Secondo la Repubblica i nomi di Fagioli, Tonali e Zaniolo sono soltanto i più famosi, ma si parla di una decina di calciatori coinvolti sui quali la Polizia sta facendo accertamenti da ormai qualche settimana. C’è almeno un altro giocatore della Juventus, di seconda fascia. E di altri giocatori di Serie A. L’elenco, secondo il quotidiano romano, è destinato ad allargarsi.
L’inserimento di Fabrizio Corona
Repubblica racconta che il centrocampista della Juventus, che si è autodenunciato, ha giocato cifre importantissime negli ultimi diciotto mesi, si parla di centinaia di migliaia di euro. Nulla però che possa fare pensare ad alterazione di risultati: piazzava biglietti come un qualsiasi scommettitore. A lui la Polizia arriva per caso: indagando su un’agenzia Eurobet di Torino che teneva una “contabilità” parallela per le giocate sui server illegali, è spuntato il nome di Fagioli. Siamo in estate. E la procura di Torino, che iscrive Fagioli per il reato che punisce chi scommette su piattaforme abusive (una vicenda che si chiude con un’ammenda fino a 516 euro) invia tutti gli atti anche alla Federcalcio e qui si arriva al vero punto dolente. Fagioli ammette tutto e si autodenuncia. E consegna il suo cellulare. Questo è il momento in cui cominciano i problemi per gli altri colleghi: agli atti ci sono delle chat con una serie di compagni in cui si parla esplicitamente di scommesse. Sono una decina: c’è un compagno della Juve di seconda fascia. E ci sono due ragazzi con cui ha condiviso la nazionale: Tonali e Zaniolo appunto. Non c’è la prova che i due abbiano scommesso, ma i messaggi sembrano inequivocabili: Tonali avrebbe giocato su worldgame365.me e Zaniolo su Evoz9.fx-gaming. net, entrambe illegali. La Polizia comincia gli accertamenti, attende gli esiti per capire le eventuali modalità e i flussi delle giocate. Chiede l’elenco degli scommettitori, per capire se ci sono altri sportivi. Ma, nel frattempo, spunta Fabrizio Corona che — forse informato da ambienti calcistici milanesi, o forse da una fonte all’interno della Federcalcio — prima fa il nome di Fagioli. E ieri quello di Tonali e Zaniolo. E “costringe” per questo la Polizia ad accelerare il protocollo e correre verso Coverciano per sequestrare i telefoni ai due giocatori: data la fuga di notizie, temevano potessero cancellare qualcosa.