Caldo/ Russia a fuoco, Mosca ‘soffocata’ da monossido carbonio

Mosca, 2 ago. (Apcom-Nuova Europa) – Mosca è tornata a soffocare: il fumo, generato dalle torbiere che vanno a fuoco intorno alla capitale russa, avvolge tutta l’estesa zona abitata. Ad attendere chi è uscito questa mattina da casa, un intenso odore di bruciato (monossido di carbonio) e un’inquietante nebbiolina. Oltre al caldo anomalo che ormai imperversa da un mese e mezzo con punte oltre i 40 gradi. L’inquinamento supera di 10 volte la norma.

Il calore anormale e senza requie ha portato incendi boschivi in periferia. La capitale è rimasta avvolta nella foschia per diverse settimane. Il fenomeno degli incendi naturali ha ucciso 32 persone. La scorsa settimana, i moscoviti hanno respirato lo smog delle torbiere durante tutti i giorni lavorativi; soltanto nel week-end il fumo dei fuochi si è disperso per poi reintensificarsi di nuovo nella notte appena trascorsa.

Attualmente, l’odore di bruciato si sente un po’ ovunque nella città, in particolare, a nord, a ovest e nel centro di Mosca. Domenica scorsa sono stati registrati 320 punti di incendio, spenti 210. Dall’inizio del periodo degli incendi nel 2010 in Russia si contano 22 mila roghi per cause naturali in un’area di circa 558.000 ettari.

Cgi

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