Roma, 14 dic. (TMNews) – L’euro è sceso il livello di 1,30 dollari per la prima volta da gennaio tra crescenti preoccupazioni del mercato sul versante della provvista di fondi, sia da parte dei governi nella moneta unica, sia delle loro banche.
Attorno alle 17 l’euro risultava – secondo i dati di Bloomberg – in calo dello 0,6% a 1,2960 dollari dopo aver toccato un minimo di 1,2959, il livello più basso dallo scorso 12 gennaio. Netto indebolimento anche nei confronti dello yen con un calo dello 0,5% a 101,20 yen dopo aver toccato un minimo di 101,18, livello più basso dallo scorso 4 ottobre.
Alla base del calo dell’euro gli analisti indicano i risultati dell’asta dei Btp quinquennali che, pur registrando una buona domanda hanno fatto segnare un rendimento annuo lordo del 6,47%, raggiungendo il massimo storico dall’ingresso nell’euro. In primo piano anche i prestiti ricevuti dalle banche spagnole da parte della Bce, ai massimi dell’anno.
“Sembra che l’euro resterà oggetto di periodici picchi di pressione che potrebbero essere abbastanza sostenuti”, commenta a Bloomberg Ray Attrill, stratega senior sui cambi alla BNP Paribas di New York aggiungendo che il recente vertice dei capi di stato e di governo Ue è stato visto come il “minimo indispensabile”.
BOL
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