Napoli, 31 gen. (Apcom) – Due principali cartelli camorristici si
contendono il predominio criminale nella città di Napoli, oltre a
106 clan e 5mila affiliati in tutta la Campania. Questo quanto
emerge dalla relazione del presidente reggente della Corte di
Appello partenopea, Luigi Martone, letta durante la cerimonia di
inaugurazione dell’anno giudiziario. La camorra, nel periodo che
va dal 1 luglio 2007 al 30 giugno 2008, ha continuato a
“esercitare la sua influenza su tutto il comune di Napoli e il
suo hinterland, sulla media e bassa provincia di Caserta, la
parte occidentale dell’avellinese e alcune aree limitrofe del
beneventano”.
Rispetto alla situazione di Napoli, lo scenario criminale è
“estremamente fluido – ha sottolineato Martone – per le continue
mutazioni di schieramenti e aggregazioni, precedute da cruente
faide interne o tra clan per acquisire o mantenere il controllo
delle attività illecite”. Attualmente, però, si registra la
presenza di due principali cartelli, “uno riconducibile al
vecchio schieramento già denominato Alleanza di Secondigliano e
l’altro facente capo ai clan Misso, Sarno e Mazzarella”. Esistono
poi altri 106 gruppi con un esercito di fedelissimi che conta
circa 5mila affiliati.
Nel periodo preso in esame si segnala lo scioglimento per
infiltrazioni camorristiche dei consigli comunali di Casalnuovo,
Arzano e Marigliano nella provincia di Napoli e di quelli di
Casaluce, Lusciano, Marcianise, San Cipriano d’Aversa e Orta di
Atella in provincia di Benevento. Nella relazione di Martone
viene, infine, ricordata la cattura di numerosi esponenti della
camorra tra i quali noti capiclan ed elementi epicali come il
latitante Giuseppe Setola, ritenuto il killer dei Casalesi,
catturato il 14 gennaio scorso.
Psc
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