Napoli, 12 dic. (Apcom) – A essere sottoposto a fermo per l’omicidio di Patrizia Pascucci è un 49enne di Bonito (Avellino), Giuseppe Di Vito, che aveva una relazione sentimentale con la vittima. A distanza di quattro settimane dal decesso, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica del delitto: l’uomo avrebbe stretto il collo della casalinga con una mano mentre con l’altra le avrebbe chiuso la bocca al punto da provocarle la morte per soffocamento. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri di Grottaminarda e ora l’uomo è rinchiuso nel carcere di Ariano Irpino a disposizione del magistrato.
Il corpo senza vita della donna fu ritrovato nel pomeriggio del 13 novembre scorso riverso sul divano di casa da alcuni familiari che allertarono immediatamente il 118 e i vigili del fuoco convinti che il malore fosse dovuto a una fuga di gas. La figlia 13enne, di ritorno da scuola, aveva chiesto aiuto dopo che non aveva ricevuto risposte dalla mamma. Nell’abitazione di via Garibaldi furono eseguiti una serie di rilievi tecnici dal momento che i militari dell’Arma ipotizzarono l’omicidio. Sul cadavere erano presenti, inoltre, alcuni rivoli di sangue. Sabato 14 novembre fu eseguita una prima autopsia e il successivo 20 novembre un secondo esame autoptico che confermò l’ipotesi di morte per asfissia.
Durante i funerali il parroco della cittadina irpina aveva invitato i colpevoli a pentirsi e un’amica della figlia della donna aveva fondato un gruppo su Facebook al quale, in poche ore, avevano aderito oltre trecento persone.
In questi giorni, i carabinieri hanno ascoltato i vicini della vittima, i suoi genitori e i parenti che hanno fornito ai carabinieri elementi su cui lavorare. Tra questi il possesso di due telefoni cellulari dai quali la donna non si separava mai, ma che sul luogo del delitto non erano stati rinvenuti. Proprio la mancanza dei due telefoni aveva destato i dubbi negli investigatori che hanno approfondito le indagini. Lo studio dei tabulati telefonici e le intercettazioni ambientali sono stati fondamentali per risalire all’identità del presunto assassino.
Psc
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