Napoli, 21 gen. (Apcom) – Un vero e proprio `drive in’ degli
stupefacenti in cui i clienti, dai più giovani ai più anziani,
potevano trovare ogni tipo di droga a tutte le ore del giorno e
della notte. E’ quanto smantellato dalla polizia a Torre
Annunziata, nel Napoletano, dove questa mattina sono state
eseguite 25 ordinanze di custodia cautelare (21 arresti e 4
notifiche in carcere) su ordine della locale Procura in
collaborazione con il Tribunale dei Minori. Sono, infatti, due
gli indagati minorenni che contribuivano a vendere cocaina,
hashish e crack.
Un giro di affari, che secondo gli inquirenti, si aggira intorno
ai 50mila euro al giorno e si articola nel cosiddetto
`Quadrilatero delle carceri’, vecchia roccaforte del clan
camorristico dei Gionta. Via Castello, via Bertone e Largo
Pescatore: questo il nome delle strade in cui si consuma,
quotidianamente, lo spaccio che serve circa mille clienti al
giorno. Turni anche di dieci ore durante i quali gli spacciatori
si alternano per vendere la polvere bianca. Sono spesso in sella
a uno scooter posizionato al centro della carreggiata per
permettere ai clienti di affiancarsi sia da destra che da
sinistra,
per vendere magari anche contemporaneamente.
E non si muovono per alcun motivo neppure per mangiare o per
bere. Il pusher di turno, infatti, viene `servito a domicilio’
dai complici tra cui la titolare di una friggitoria che si trova
all’angolo della strada. `Amici’ che gli consegnano i giornali da
leggere e gli portano persino l’ombrello se piove.
La fiorente attività di spaccio che fa di Torre Annunziata uno
dei supermarket di droga più grandi della Campania non si ferma
mai. Unico momento di `stasi’ è quando si avvicinano le forze
dell’ordine per un controllo. Lo spacciatore, infatti, viene
informato in tempo dalle vedette e scappa. E sono sempre gli
stessi `pali’ ad avvisare i clienti e a spiegare loro di tornare
dopo qualche minuto, non appena si verifica il `cessato allarme’.
Il tutto viene consumato sotto gli occhi di tutti, compresi i
bambini. Una fotografia inquietante che è stata scattata dai
magistrati della Procura oplontina che hanno eseguito gli arresti
dopo una lunga indagine supportata anche da una telecamera
posizionata all’interno di un’automobile parcheggiata in Largo
Pescatore. Quelle immagini hanno mostrato come i minori parlino e
giochino con i pusher, considerati dei veri e propri “eroi”.
“In molti casi lo spaccio veniva effettuato alla presenza di
bambini, che spesso si fermavano anch’essi a chiacchierare e
scherzare con gli spacciatori – spiega il procuratore aggiunto
Raffaele Marino – venendo occasionalmente gratificati con il
regalo di banconote provento dello spaccio”. Piccoli che vedono
nei pusher, “capaci di guadagnare somme enormi con il minimo
sforzo” null’altro che degli “eroi o comunque persone importanti
di cui vale la pena essere amici”. Dalle indagini è emerso che,
nella quasi totalità dei casi, il traffico di sostanze
stupefacenti costituisce “l’unica fonte di reddito di interi
nuclei familiari che si sostentano e prosperano nell’illegalità,
in assenza di qualsivoglia tessuto culturale e sociale che ponga
al centro la tutela dei diritti e della persona”.
Psc
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