Napoli, 9 mar. (Apcom) – Trentasette persone, indagate per una frode fiscale basata su un giro di fatture false in ambito sanitario, sono state rinviate a giudizio dal gup del Tribunale di Napoli. L’indagine, condotta dalla Guardia di finanza, era partita da alcuni rimborsi di spese sanitarie mai sostenute che lo scorso novembre aveva fatto luce sugli illeciti. La frode fiscale era emersa in seguito ad una attività di analisi delle dichiarazioni di redditi maggiormente a rischio evasione, nell’ambito di un significativo campione di contribuenti.
L’organizzazione criminale offriva, secondo quanto spiegato in una nota della Procura di Napoli, a migliaia di lavoratori dipendenti la possibilità di “compensare le imposte dovute attraverso la metodica falsificazione e contraffazione di ricevute e fatture per inesistenti spese sanitarie”. Le indagini condotte dalla sezione reati di criminalità economica, coordinata dal procuratore aggiunto, Franco Zuccarelli, partirono dagli accertamenti effettuati presso un noto studio di commercialisti nel centro di Napoli di cui era titolare Rosaria Dino, considerata la ‘mente’ della frode che ha visto denunciate più di 900 persone.
Il danno economico sinora accertato è di 14 milioni di spese sanitarie fittizie solo nel capoluogo campano. Il processo si aprirà il 14 aprile prossimo dinanzi alla terza sezione penale del Tribunale di Napoli.
Psc/Sar
© riproduzione riservata