Napoli, 22 apr. (Apcom) – “Non sapete quanto vorrei abbracciare la madre di Giovanni”. Questo è quello che avrebbe detto la mamma di Pietro Canestrelli, il ragazzo di 20 anni che la sera di Pasquetta ha accoltellato a morte, a Napoli, il 21enne Giovanni Tagliaferri nel corso di una futile lite. La donna è stata, infatti, una delle principali artefici alla base della decisione che ha spinto il figlio a costituirsi alle forze dell’ordine questa mattina. Per giorni la polizia l’aveva cercato e già lo scorso sabato 18 era stato individuato, ma si era reso irreperibile. Le pressioni delle forze dell’ordine e soprattutto i consigli dei genitori lo hanno convinto ad ammettere le proprie responsabilità e, accompagnato dal suo avvocato, si è recato negli uffici di via Medina.
Pietro Canestrelli, incensurato e garzone nella macelleria del padre, ha il viso rubicondo e non è certamente esile nella sua tuta da ginnastica nera e rossa. Una parola di troppo, un apprezzamento pesante alla sua ragazza o a sua sorella, era stato alla base della violenta rissa che si scatenò in via Cristoforo Colombo poco dopo le 22.30 la sera di Pasquetta. Pietro era di ritorno con altre due coppie da una gita a Capri. Una scampagnata per la quale avevano dimenticato di portare con sé un coltello per tagliare specialità pasquali e panini. L’utensile fu comprato, però, sull’isola azzurra. Una volta rientrati a Napoli, quel coltello è diventato un’arma che ha ferito mortalmente Giovanni Tagliaferri, anch’egli incensurato. Furono diverse le coltellate sferrate da Pietro, tutte al basso ventre di Giovanni. Una di queste, però, ha reciso l’arteria femorale facendo morire dissanguato il ‘rivale’.
Le indagini sono durate diversi giorni poi, grazie ad una notizia confidenziale la polizia, è riuscita a risalire al giovane ventenne. A poco erano valse, infatti, le analisi dei fotogrammi estrapolati dagli impianti di videosorveglianza piazzati nei pressi del luogo della rissa e l’impronta rilevata sull’auto della vittima non risultò appartenere ad alcun pregiudicato. Confuse e poco precise furono anche le descrizioni fornite dagli amici di Giovanni Tagliaferri che erano con lui a bordo dell’auto ferma al semaforo in via Cristoforo Colombo quel lunedì. Proprio da quella Ford partirono le frasi di apprezzamento nei confronti di una o più ragazze che erano in strada sul marciapiede innanzi al porto.
Il fermo di Pietro Canestrelli è stato emesso alle 14.10 dopo alcune ore di interrogatorio. Sono, invece, attualmente al vaglio degli inquirenti le responsabilità degli altri componenti del gruppo che accompagnavano Pietro di ritorno dalla gita a Capri.
Psc/Ral
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