L’anti-Renzi del Varesotto colpisce ancora: è di la trovata del cono gelato mostrato al premier nel bel mezzo della seduta di Palazzo Madama. «Rigorosamente “made in Tradate”» afferma, con una copia del settimanale “The Economist” sul banco. Ma anche la senatrice bustocca punge il premier: «Non sto serena. Mio figlio disabile a scuola non ha ancora il sostegno. Come ogni anno».
Nella giornata in cui relaziona sul programma dei “mille giorni” di fronte all’aula di Palazzo Madama, i senatori della nostra provincia non si risparmiano nelle critiche.
«Meringa, così non s’è sciolto»
Per il leghista Stefano Candiani, già protagonista di un battibecco in aula, ormai “smontare” Renzi è una missione. Se il premier, all’indomani della copertina del settimanale The Economist che lo ritraeva sulla barca europea che affonda con in mano un cono gelato, aveva fatto arrivare un carretto dei gelati di Grom direttamente nel cortile di Palazzo Chigi, l’anti-Renzi per eccellenza, il senatore Candiani, non poteva che inventarsi un cono “rigorosamente made in Tradate” per accogliere il presidente del Consiglio a Palazzo Madama. «Un cono di meringa, per non farlo sciogliere» rivela Candiani, che ha potuto scenograficamente sventolare il gelato insieme ai colleghi del gruppo del Carroccio.
«Un’idea del sottoscritto, messa a punto da artigiani tradatesi che il gelato lo fanno sul serio come una volta».
Infatti, non appena Renzi ha terminato il suo intervento, dai banchi della Lega Nord sono spuntati dei coni gelato, che i senatori hanno iniziato ad assaggiare come se fossero di fronte al carretto di Grom nel cortile di Palazzo Chigi, subito fermati dai commessi che hanno ritirato i gelati.
Un cono è stato offerto dalla senatrice , maroniana di ferro di Castelfranco Veneto (è lei che poi ha fatto l’intervento a nome del gruppo), direttamente ad un divertito Renzi.
«Un cacciaballe che ha una capacità di girare la frittata impressionante – il giudizio impietoso di Candiani sul premier – sono mesi che illude raccontando balle sulle riforme. Poi in aula addirittura riesce a dare la colpa al parlamento di quello che lui non fa e non propone, visto che va avanti a colpi di leggi delega che trasferiscono al governo tutte le responsabilità attuative. Ma per chi non ha un background e una conoscenza della situazione, Renzi appare come un profeta. È incredibile come convince e si autoconvince».
Stavolta a prendere di mira il premier è anche la senatrice ex Cinque Stelle Laura Bignami, che dopo le dimissioni non ratificate e l’espulsione dal Movimento di oggi siede nel gruppo misto e ha aderito al “Movimento X”.
Succede in terza media
Non era a Palazzo Madama ma dopo l’intervento di Renzi pubblica un tweet con lo slogan “Vallo a raccontare ad altri” e l’ormai proverbiale “Stai sereno”, facendo notare che «mio figlio disabile non ha ancora il sostegno. Ogni anno come il precedente».
Succede a Busto Arsizio, dove il figlio della senatrice frequenta la terza media. E nella scuola italiana, a quanto pare, «un ragazzo disabile non è un alunno ma è un problema». Così Bignami rivolge al premier un appello, da mamma prima ancora che da rappresentante delle istituzioni: «Non accetti lezioni da nessuno? Concedile a tutti i ragazzi disabili che aspettano sostegno».n
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