CANTELLO I due banditi che hanno assaltato la gioielleria “I Gioielli di Vale” di Cantello potrebbero essere le stesse persone che qualche giorno prima avevano rapinato un distributore di benzina in via San Gottardo a Balerna in Svizzera. Un clamoroso collegamento tra due rapine avvenute in rapida successione a cavallo del valico con la Svizzera.
È questa una delle ipotesi a cui stanno lavorando le autorità inquirenti italiane ed elvetiche. Le due forze di polizia si sarebbero scambiate informazioni per cercare di risalire nel più
breve tempo possibile all’identità di questi rapinatori. Si tratta di un’ipotesi ancora tutta da verificare, per la quale sono in corso i necessari accertamenti, che se fosse confermata darebbe una dimensione seriale alla coppia di rapinatori. A questo punto ai due malviventi si potrebbero addebitare anche molte altre rapine messe a segno nella zona, soprattutto nel Canton Ticino, nelle ultime settimane.
A dare forza all’ipotesi di un collegamento tra Balerna e Cantello ci sono gli elementi principali della ricostruzione delle due rapine. L’accento campano di uno dei due, l’identikit dei banditi e la dinamica abbastanza simile fanno pensare che dietro alle due rapine ci possa essere la stessa firma. Secondo le ricostruzioni effettuate dagli investigatori, infatti, sia a Cantello che a Balerna sono entrati in azione due individui, uno di corporatura più robusta, alto circa un metro e sessanta e il complice un po’ più alto (circa un metro e settanta) ma molto più magro. Uno dei due è stato tradito dal suo accento meridionale, probabilmente napoletano. Sia in Svizzera che a Cantello la coppia di banditi ha agito travisando leggermente il viso con occhiali e cappello. A Balerna uno dei due indossava una bandana, un particolare che invece non risulterebbe a Cantello. La dinamica, fatta eccezione per la fuga in moto, è invece molto diversa. Molto più eclatante la rapina in via Fratelli Giordano a Cantello con i rapinatori che, per ingannare le titolari della gioielleria, avevano indossato una casacca con la scritta Finanza. Credendo si trattasse di forze di polizia le gioielliere non avevano esitato ad aprire il negozio. Dopo essere state immobilizzate, insieme a due clienti che in quel momento si trovavano all’interno della gioielleria, i rapinatori hanno svaligiato le vetrine facendo poi perdere le proprie tracce. Da quel momento i carabinieri della stazione di Viggiù hanno iniziato a indagare a caccia di notizie utili per incastrare i colpevoli.
b.melazzini
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