BELLINZONA – A lanciare l’allarme sul concreto rischio che tra il 2028 ed il 2033 i ghiaccia ticinesi potrebbero scomparire è il Dipartimento per il territorio di Bellinzona, sulla base delle rilevazioni che vengono effettuate ogni anno. In sostanza in un arco di tempo che va dai 5 ai 10 anni, i ghiacciai svizzeri più vicini all’Italia potrebbero essere solo un ricordo. I ghiacciai sui quali il Dipartimento per il territorio effettua le misurazioni sono il Basodino,
Valleggia, Bresciana – Adula e Corno e quelle che fanno temere gli esperto sono state eseguito lo scorso settembre. In una nota il Dipartimento di Bellinzona sottolinea che “inizialmente lo scioglimento dei ghiacciai ticinesi sarebbe stato più contenuto rispetto a quella subita lo scorso anno (2022)”. Il caldo prolungato ben oltre la metà di agosto, le temperature eccezionali di settembre ed ottobre, hanno fatto registrare “un aumento della fusione – si legge nella nota – tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno”.
Il Dipartimento rileva la differenza tra i valori rilevati quest’anno e quelli del 2022, deducendo che “qualora si dovessero prefigurare nuovamente degli anni particolarmente sfavorevoli come il 2022 e il 2023, durante i quali il 10% del volume dei ghiacciai svizzeri è stato perso – prosegue la nota – si stima che, inevitabilmente, nei prossimi 5-10 anni i ghiacciai su territorio ticinese saranno in buona parte scomparsi e rimarranno solo alcune placche di ghiaccio isolate”.