Canton Ticino, salario minimo per bloccare i frontalieri

Lavena Ponte Tresa – Una scelta precisa. Per evitare il dumping salariale, ovvero la corsa al ribasso degli stipendi che vede coinvolti i frontalieri.
 
In Ticino i lavoratori occupati nei settori della vendita, in relazione ai negozi con meno di 10 dipendenti, della fabbricazione di apparecchiature elettriche e in quello della realizzazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, «potranno contare su un contratto normale di lavoro», una sorta di contratto collettivo, che assicura salari minimi. Che è stato, in buona sostanza, deciso d’ufficio dal governo cantonale proprio in quei settori dove i controlli hanno evidenziato situazioni di corsa al ribasso dei salari.

Un modo per scoraggiare l’assunzione di frontalieri spesso presi perchè accettano retribuzioni più basse degli svizzeri ma comunque più alte di quelle italiane.

Sulla Provincia di Varese in edicola oggi, giovedì 17 gennaio, ampio servizio sulla vicenda.

p.rossetti

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