Capezzi: il gioiellino che sta conquistando Varese

Il ds Landini e il consulente Cannella coccolano il centrocampista prelevato in estate dalla Fiorentina. «Talento vero, ha piedi e testa per fare una bella carriera. Nella sua crescita quella della squadra»

Noi stiamo scoprendo adesso Leonardo Capezzi, ma c’è chi ne dice meraviglie già da tempo. Classe 1995, uscito dal florido vivaio della Fiorentina, è arrivato a Varese per il classico “farsi le ossa”, accompagnato dalle forti aspettative viola: qualcuno, laggiù, vede in lui le stimmate dell’erede di Antognoni.
Capezzi, ce ne stiamo accorgendo giornata dopo giornata, è un centrocampista di grandissima qualità, che in certi momenti in questa B fa persino la differenza. Entrato in squadra non ne è più uscito, convincendo i compagni e mister Bettinelli a dargli fiducia. Ben riposta, dicono risultati e prestazioni.

L’autore del colpo di mercato è Beppe Cannella: «Sono in ottimi rapporti con Pradè e la Fiorentina – racconta – quando ho capito che c’era la possibilità di prenderlo non ci ho pensato due volte. È un ragazzo di grandi doti tecniche e anche umane: la testa conta molto in un giocatore, Capezzi vuole arrivare ed è consapevole di essere il datore di lavoro di se stesso. A me sembra un piccolo Marchisio. Nel nostro centrocampo uno con le sue caratteristiche si inserisce bene,

accanto a gente come Corti, Blasi, Barberis».
Diventerà un punto fermo? «Nelle ultime cinque-sei partite si è ritagliato uno spazio importante: merito suo e merito dell’allenatore, che cammin facendo sta mettendo in condizione i singoli di fare bene, nascondendo e migliorando i difetti, a cominciare dalla fragilità difensiva che, cifre alla mano, è sotto gli occhi di tutti. Col lavoro sparirà anche questo neo».
Di sicuro per la carriera di Capezzi questo è un anno fondamentale: «Quando si è usciti dal vivaio, la prima esperienza nel calcio vero dei grandi è la più importante, spesso quella decisiva. Perché il ragazzo sperimenta sulla propria pelle il salto enorme, a livello di impegno, di pressione, di responsabilità, di qualità tecnica e caratteriale. Credo che lui sappia benissimo di essere a un bivio, e che lo stia affrontando con la mentalità giusta. Ma, ripeto, non me ne stupisco».
Se chiedi a Spartaco Landini, pure lui toscano doc, pure lui cresciuto nella Sangiovannese come Capezzi, non può che parlarti bene della scuola targata Fiorentina. «Chi esce dal settore giovanile viola è per forza buono, in tutti i sensi, perché il livello è veramente alto – osserva – ma da lì a diventare calciatori veri ce ne passa ancora. Capezzi, se continua così, può fare una buona carriera. L’ho visto giocare con personalità, in alcuni momenti persino con cattiveria: corre tanto, ha i piedi educati, sta facendo molto bene. Ora deve confermarsi».