Nel giorno di Philippe Gilbert, sale sugli scudi Peter Sagan. Nel giorno in cui la tappa onora il campione belga partendo da casa sua, Verviers, lo slovacco ottiene la sua ottava vittoria in carriera al Tour de France con uno sprint impressionante, esaltante, incredibile. Ai 200 metri dal traguardo, il due volte campione del mondo – che cercherà di eguagliare il record di Eirk Zabel di sei maglie verdi consecutive – resiste anche ad un pedale che gli si stacca, riprende la pedalata e supera in volata l’australiano Micheal Matthews, all’irlandese Daniel Martin ed al belga Greg van Avermaet.
Resta in maglia gialla Geraint Thomas, abbastanza reattivo in salita, mentre Chris Froome dopo la caduta di domenica si avvicina alla vetta salendo in seconda posizione. L’arrivo a Longwy sembrava disegnato perfettamente per le caratteristiche di Peter Sagan, ma anche per quelle di van Avermaet e Philippe Gilbert, addirittura 22esimo al traguardo. L’ha spuntata da campione vero Peter Sagan, più forte del problema tecnico a poche centinaia di metri dal traguardo. Nessun problema per gli uomini di classifica,
che chiudono tutti appaiati a due secondi dal vincitore, ad eccezione di Simon Yates che arriva otto secondi più tardi e paga qualcosa sull’ultimo strappo di 1,7 chilometri. A rompere gli indugi sull’ultimo strappo è stato Richie Porte, un po’ per cercare la gloria personale ed un po’ per fare la selezione favorendo l’attacco del compagno van Avermaet. Uno scatto che ha messo fuori dai giochi i vari Gilbert, Degenkolb, Colbrelli, Swift, Ulissi, nemmeno in grado di avvicinarsi per lo sprint. Fondamentale a favore di Sagan il lavoro di Rafal Majka, bravo a chiudere il gap e a riportare Sagan nelle prime due posizioni per giocarsi la vittoria di tappa. Tiene bene Fabio Aru sull’ultimo strappo, sempre al fianco di Chris Froome confermando di avere una buona condizione. Oggi altra tappa che sforerà quota duecento chilometri: si va da Mondorf-les-Bains e Vittel, un traguardo che sorriderà ai velocisti. Ma è solo un preludio al primo arrivo in salita, in calendario per domani: si arriva a La Planche de Belles Filles, un traguardo che tre anni fa sorrise a Vincenzo Nibali nell’anno del suo straordinario trionfo alla Grand Boucle. Sarà già battaglia tra uomini di classifica, si scopriranno le prime gerarchie e arriveranno i primi distacchi.